«Ci sembra proprio una punizione per il sit-in che abbiamo fatto due settimane fa».Questo è stato il pensiero dei pendolari, che viaggiano sulla linea Domodossola-Milano, quando nelle biglietterie hanno visto l’avviso dei nuovi aumenti degli abbonamenti mensili che scatteranno dal 1° febbraio.
E ancora: «Sì, è vero sono i treni che costano meno in Europa ma il servizio è quello che è: ritardi, locomotive sempre guaste, carrozze in condizioni igieniche sotto i limiti della decenza. Ma che vuole Trenitalia? Forse sta lavorando per un servizio migliore investendo i nostri soldi?».
L’aumento, pari al 9 per cento, che riguarda le percorrenze da una Regione all’altra era stato annunciato. Rimarranno, difatti, invariati i costi degli abbonamenti sulle tratte all’interno della stessa Regione. Da Verbania a Milano, se prima si pagava 67 euro e 10 centesimi, ora il mensile sui treni regionali è di 73 euro e 20 centesimi. Per i pendolari si tratta di una nuova tegola che arriva dopo i cambiamenti radicali di dicembre che impediscono agli abbonati di passare dai treni regionali agli intercity. Su sollecitazione dell’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, la rigidità è stata infranta alla «modica» cifra di 250 euro all’anno, tale è il costo della tessera che consente di cambiare tipologia di treni. Anche gli intercity, però, per i pendolari, sono diventati treni di sofferenze: «Le carrozze dei Cisalpino - spiegano i pendolari - sono in manutenzione e sul tratto italiano si viaggia su carrozzoni vecchi, sporchi e scomodi». L’assessore provinciale Vittoria Albertini ribadisce: «Questo provvedimento non può essere accettabile se agli aumenti non segue un miglioramento del servizio.
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E ancora: «Sì, è vero sono i treni che costano meno in Europa ma il servizio è quello che è: ritardi, locomotive sempre guaste, carrozze in condizioni igieniche sotto i limiti della decenza. Ma che vuole Trenitalia? Forse sta lavorando per un servizio migliore investendo i nostri soldi?».
L’aumento, pari al 9 per cento, che riguarda le percorrenze da una Regione all’altra era stato annunciato. Rimarranno, difatti, invariati i costi degli abbonamenti sulle tratte all’interno della stessa Regione. Da Verbania a Milano, se prima si pagava 67 euro e 10 centesimi, ora il mensile sui treni regionali è di 73 euro e 20 centesimi. Per i pendolari si tratta di una nuova tegola che arriva dopo i cambiamenti radicali di dicembre che impediscono agli abbonati di passare dai treni regionali agli intercity. Su sollecitazione dell’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, la rigidità è stata infranta alla «modica» cifra di 250 euro all’anno, tale è il costo della tessera che consente di cambiare tipologia di treni. Anche gli intercity, però, per i pendolari, sono diventati treni di sofferenze: «Le carrozze dei Cisalpino - spiegano i pendolari - sono in manutenzione e sul tratto italiano si viaggia su carrozzoni vecchi, sporchi e scomodi». L’assessore provinciale Vittoria Albertini ribadisce: «Questo provvedimento non può essere accettabile se agli aumenti non segue un miglioramento del servizio.
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