Sono rientrate negli scorsi giorni le Volontarie De Giovannini Natalia, Tarantino Rosa e la Pioniera Roncalli Laura appartenenti al Comitato Locale C.R.I. di Stresa impegnate nell’attività di soccorso ed aiuto alla popolazioni abruzzesi colpite dal sisma dello scorso mese d’aprile.
Le tre ragazze sono state destinate al campo allestito in quel di Centi Colella e nello specifico si sono occupate delle attività socio assistenziali, in particolare della gestione della ludoteca, dell’assistenza ai portatori di handicap, della rilevazione dei bisogni e delle problematiche della popolazione presente nel campo con un particolare occhio di riguardo agli anziani.
L’attività svolta in ludoteca é costituita nel riorganizzare gli spazi della stessa, nel razionalizzare l’uso del materiale ludico e didattico in essa presente e nell’impartire ai giovani fruitori alcune regole di vita comune quale il rispetto dell’igiene personale, degli orari e degli ambienti stabilendo anche dei turni di pulizia dei locali stessi. Parallelamente all’attività ludica le tre volontarie hanno tentato, con l’aiuto d’una professoressa residente nella struttura, di riavviare l’attività scolastica sia primaria che secondaria superiore usufruendo di due tende messe a loro disposizione.
Per quanto concerne la popolazione hanno provveduto a redigere, di concerto con il personale sanitario, un programma alimentare per i presenti afflitti da particolari patologie ed un servizio di consegna a domicilio dei pasti per gli occupanti le tende con difficoltà motorie.
Ovvio che non essendo le sole ad operare all’interno del campo i suggerimenti e le idee inerenti ad attività da svolgere sono state molteplici per cui si sono adoperate per organizzare la “ Festa della mamma “, una giornata presso un parco acquatico romano, un punto di ritrovo per gli anziani dove questi potessero giocare a carte o anche solo scambiare due parole fino, in ultimo, il battesimo del più piccolo occupante del campo.
Vista la giovane età di due delle tre volontarie stresiane sono state rivolte attenzioni particolari agli adolescenti cercando di farli diventare parti attive della gestione del campo ed organizzando momenti di formazione a loro dedicati quali quello sull’amore, il sesso e le malattie sessualmente trasmissibili.
Le tre volontarie rientrate fisicamente esauste hanno comunque dichiarato di sentirsi moralmente più ricche anche grazie alle attestazioni di gratitudine avute dalla popolazione assistita.
Le tre ragazze sono state destinate al campo allestito in quel di Centi Colella e nello specifico si sono occupate delle attività socio assistenziali, in particolare della gestione della ludoteca, dell’assistenza ai portatori di handicap, della rilevazione dei bisogni e delle problematiche della popolazione presente nel campo con un particolare occhio di riguardo agli anziani.
L’attività svolta in ludoteca é costituita nel riorganizzare gli spazi della stessa, nel razionalizzare l’uso del materiale ludico e didattico in essa presente e nell’impartire ai giovani fruitori alcune regole di vita comune quale il rispetto dell’igiene personale, degli orari e degli ambienti stabilendo anche dei turni di pulizia dei locali stessi. Parallelamente all’attività ludica le tre volontarie hanno tentato, con l’aiuto d’una professoressa residente nella struttura, di riavviare l’attività scolastica sia primaria che secondaria superiore usufruendo di due tende messe a loro disposizione.
Per quanto concerne la popolazione hanno provveduto a redigere, di concerto con il personale sanitario, un programma alimentare per i presenti afflitti da particolari patologie ed un servizio di consegna a domicilio dei pasti per gli occupanti le tende con difficoltà motorie.
Ovvio che non essendo le sole ad operare all’interno del campo i suggerimenti e le idee inerenti ad attività da svolgere sono state molteplici per cui si sono adoperate per organizzare la “ Festa della mamma “, una giornata presso un parco acquatico romano, un punto di ritrovo per gli anziani dove questi potessero giocare a carte o anche solo scambiare due parole fino, in ultimo, il battesimo del più piccolo occupante del campo.
Vista la giovane età di due delle tre volontarie stresiane sono state rivolte attenzioni particolari agli adolescenti cercando di farli diventare parti attive della gestione del campo ed organizzando momenti di formazione a loro dedicati quali quello sull’amore, il sesso e le malattie sessualmente trasmissibili.
Le tre volontarie rientrate fisicamente esauste hanno comunque dichiarato di sentirsi moralmente più ricche anche grazie alle attestazioni di gratitudine avute dalla popolazione assistita.
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