Da: La Prealpina
Quattro matrimoni in una settimana nella perla del Lago Maggiore.
Tre dei quattro matrimoni celebrati la scorsa settimana in città, infatti, erano di coppie venute da fuori Stresa. Una addirittura arrivava dagli Stati Uniti - dalla Florida, per la precisione - segno che, nonostante la crisi indotta dai titoli tossici e la paura di volare per il timore di attentati, il fascino di Stresa rimane intatto anche oltre oceano. Due - annuncia il sindaco Canio Di MIlia nel suo blog - le coppie del Milanese, una di stresiani, che si sono unite in matrimonio, con rito civile, nella sede municipale. E questo è appena l’inizio di una stagione promettente. Una stagione nella quale l’amministrazione intende sfruttare l’effetto promozionale del primo matrimonio celebrato all’isola Pescatori, nell’agosto dello scorso anno. Effetto promozionale che per manifestarsi ha però bisogno di tempo. Negli ultimi anni l’amministrazione ha cercato di incentivare al massimo un “filone” da sempre florido, quello dei matrimoni, consentendo ad esempio la doppia cerimonia: quella nella sede municipale in piazza Matteotti davanti al sindaco o a un suo delegato, con valore giuridico; e quella nell’albergo scelto per il ricevimento, a beneficio degli invitati. Una cerimonia supplementare per la quale occorre sborsare 400 euro in più, cifra che non è un problema per coppie che scelgono uno dei grandi alberghi affacciati su corso Umberto I per la cerimonia nuziale. L’idea di lanciare Stresa sul mercato dei matrimoni risale molto indietro nel tempo, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, quando alla guida dell’Azienda autonoma di soggiorno c’era Giovanni Bertani. Fu lui a ideare il manifesto con lo slogan “Sposi a Stresa”. Manifesto di cui si conserva ancora qualche copia. (m.ra.)
Tre dei quattro matrimoni celebrati la scorsa settimana in città, infatti, erano di coppie venute da fuori Stresa. Una addirittura arrivava dagli Stati Uniti - dalla Florida, per la precisione - segno che, nonostante la crisi indotta dai titoli tossici e la paura di volare per il timore di attentati, il fascino di Stresa rimane intatto anche oltre oceano. Due - annuncia il sindaco Canio Di MIlia nel suo blog - le coppie del Milanese, una di stresiani, che si sono unite in matrimonio, con rito civile, nella sede municipale. E questo è appena l’inizio di una stagione promettente. Una stagione nella quale l’amministrazione intende sfruttare l’effetto promozionale del primo matrimonio celebrato all’isola Pescatori, nell’agosto dello scorso anno. Effetto promozionale che per manifestarsi ha però bisogno di tempo. Negli ultimi anni l’amministrazione ha cercato di incentivare al massimo un “filone” da sempre florido, quello dei matrimoni, consentendo ad esempio la doppia cerimonia: quella nella sede municipale in piazza Matteotti davanti al sindaco o a un suo delegato, con valore giuridico; e quella nell’albergo scelto per il ricevimento, a beneficio degli invitati. Una cerimonia supplementare per la quale occorre sborsare 400 euro in più, cifra che non è un problema per coppie che scelgono uno dei grandi alberghi affacciati su corso Umberto I per la cerimonia nuziale. L’idea di lanciare Stresa sul mercato dei matrimoni risale molto indietro nel tempo, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, quando alla guida dell’Azienda autonoma di soggiorno c’era Giovanni Bertani. Fu lui a ideare il manifesto con lo slogan “Sposi a Stresa”. Manifesto di cui si conserva ancora qualche copia. (m.ra.)
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