Gran finale, questa sera alle 21.15, per la 19ª edizione del Festival organistico internazionale (ingresso libero). La rassegna, organizzata nella chiesa dei santi Ambrogio e Theodulo di Stresa dall’Associazione culturale storici organi del Piemonte con la direzione artistica di Mario Duella, si chiuderà con l’organista russo Rubin Abdullin. In programma brani della grande tradizione classica, dal «Concerto in la minore» di Bach (trascrizione del «Concerto per violini, archi e basso continuo opera 3» di Vivaldi), a «Fantasia in la maggiore» di Franck, per chiudere con il «Coro dei pellegrini» dal «Tannhauser» di Wagner nella trascrizione di Liszt e con «Quadri di un’esposizione» di Mussorgsky.
Abdullin, nato nel 1950, ha studiato a Kazan, in Russia. Si è dedicato allo studio dell’organo, a San Pietroburgo e poi a Mosca, e all’insegnamento: dalla sua scuola sono usciti numerosi concertisti e vincitori di concorsi internazionali. Il repertorio di Abdullin spazia dal Rinascimento all’età contemporanea ed al suo attivo vanta numerose registrazioni di cd e una lunga serie di concerti in tutta Europa. Nel 2000 e nel 2007 è stato insignito del premio di Stato della Federazione Russa per la sua attività artistica. (da articolo di MARIA ELISA GUALANDRIS per La Stampa)
Abdullin, nato nel 1950, ha studiato a Kazan, in Russia. Si è dedicato allo studio dell’organo, a San Pietroburgo e poi a Mosca, e all’insegnamento: dalla sua scuola sono usciti numerosi concertisti e vincitori di concorsi internazionali. Il repertorio di Abdullin spazia dal Rinascimento all’età contemporanea ed al suo attivo vanta numerose registrazioni di cd e una lunga serie di concerti in tutta Europa. Nel 2000 e nel 2007 è stato insignito del premio di Stato della Federazione Russa per la sua attività artistica. (da articolo di MARIA ELISA GUALANDRIS per La Stampa)
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