Crepe e fessure nelle pareti della chiesa parrocchiale di Carciano, caduta di quadri e suppellettili e distacco di piastrelle nelle abitazioni, oltre al sonno spesso interrotto dal rumore e dalle vibrazioni provocate dal passaggio dei treni: sono queste alcune delle conseguenze dell’incremento del traffico ferroviario, denunciate con un esposto al sindaco di Stresa Canio Di Milia da una trentina di residenti di via Baveno, 25 Aprile e Principe di Piemonte nel capoluogo e delle vie Volta e del Lupo nella frazione di
Carciano. I firmatari della segnalazione al sindaco individuano nel «considerevole aumento numerico sia dei treni passeggeri che di quelli merci e nella lunghezza di questi ultimi la causa primaria dei moti ondulatori».
La preoccupazione degli abitanti, cui si associano nel periodo estivo anche le proteste dei turisti residenti negli alberghi più vicini alla linea ferroviaria, non è solo per rumore e vibrazioni, ma è anche per la sicurezza. «Molte abitazioni si trovano proprio a ridosso della ferrovia e data la vetustà dei vagoni in circolazione, consideriamo verosimile il pericolo di incidenti, come è accaduto a Viareggio, che vorremmo scongiurare o limitare grazie all’installazione di barriere idonee». Oltre alle barriere, i residenti chiedono quindi anche la riduzione della velocità dei treni in transito attraverso il centro abitato.
«Ho scritto all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, per chiedere a loro di verificare se rumorosità, vibrazioni e velocità siano conformi alle norme di legge – sottolinea il sindaco Di Milia – le velocità, secondo buon senso, non paiono adeguate visto che si attraversa un centro abitato. Una volta acquisito il parere dell’Arpa prenderemo i provvedimenti del caso».
Il problema della velocità e del rumore provocato dai treni non è nuovo per Stresa, tanto che già nel 2007 il sindaco Di Milia era arrivato ad ipotizzare l’uso di autovelox per controllare proprio la velocità dei convogli ferroviari in transito.
Nel 2005 il comune di Stresa allora retto dal commissario prefettizio aveva invece detto no ad un progetto avanzato da Rfi, il gestore della Rete ferroviaria, di installare una sorta di tunnel artificiale nel tratto scoperto della linea.
L’ipotesi prevedeva l’installazione di una galleria metallica dell’altezza di oltre sette metri sul tratto della linea in attraversamento dell’abitato: il parere negativo degli uffici comunali fu dato sulla scorta dell’impatto ambientale che una simile installazione avrebbe causato, facendo scendere di fatto la penombra su tutta una parte dell’abitato posto nei pressi della ferrovia.
(di Luca Gemelli su La Stampa)
Sunday, November 21, 2010
Stresa: “Troppi treni, così non viviamo”, ed il sindaco Di Milia chiede l’intervento dell’ARPA
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