Saturday, April 25, 2009

Stresa: Motoscafo incagliato, colpa della Regione


Da: La Prealpina

Dopo sedici anni la Cassazione dà ragione a un diportista.
Cartina sbagliata? Paga la Regione. Dopo 16 anni di una battaglia portata avanti a suon di carte bollate, la Cassazione ha accolto le tesi di un motoscafista - Fabio C. - che il 6 maggio del 1990 naufragò sulla riva stresiana.
Per l’uomo, che ha ingaggiato un vero e proprio braccio di ferro con la Regione Piemonte, la colpa di quel sinistro che ingenti danni provocò al suo natante, fu proprio dell’ente, che per legge ha la giurisdizione (con conseguente responsabile) per le acque interne. Responsabilità che non si solleva, come ha stabilito la Suprema corte, nemmeno se a indurre in errore il pilota sono le mappe nautiche elaborate dalla Marina militare. Mappe che si sono rivelate, appunto, sbagliate, laddove per quel tratto di costa lacustre indicavano una profondità di due metri, superiore a quella reale. Questa tesi l’avvocato del motoscafista l’aveva sostenuta sin dal 1993, anno della prima richiesta di risarcimento, bocciata dal tribunale di Verbania al termine di un procedimento arrivato a sentenza il 7 giugno 2001. Contro quella sentenza il ricorrente s’è appellato, ricevendo una seconda bocciatura da parte della Corte d’Appello di Torino, il cui pronunciamento è datato 20 febbraio 2004. A nulla, in entrambe le sedi, valse la circostanza che, anche a seguito di quel naufragio, la Regione aveva posto rimedio con alcuni lavori di sistemazione alle sponde. Di diverso avviso si sono rivelati i giudici della terza sezione civile della Corte di cassazione. La sentenza 8692, pronunciata il 2 marzo e depositata il 9 aprile, ha riconosciuto la responsabilità della Regione, annullando i pronunciamenti precedenti e rimettendo la causa alla Corte d’appello torinese. Dove, forse, sarà scritta la parola fine a questo doppio naufragio. Dopo essere incappato nelle secche del Verbano, infatti, il proprietario del motoscafo ha conosciuto quelle della giustizia civile italiana. (M.P.)

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