Intervista da: La Stampa
Dottor Aniello Esposito, in quanto responsabile del Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl di Novara, lei è impegnato in prima persona con lo staff. Quali i motivi del provvedimento di «sorveglianza sanitaria» e i dettagli del protocollo? Come si trasmette la meningite?
«Soltanto e esclusivamente per contatto molto stretto, per cui coinvolge familiari, compagni di scuola, lavoro, di bar. Comunque persone che abbiamo una frequentazione ripetuta, molto prolungata e ravvicinata con il soggetto affetto. Sono meno interessati coloro che incontrano casualmente la persona. Ovviamente il locale chiuso è un luogo più rischioso che non un incontro occasionale all’aperto».
Perchè si è preceduto mediante un appello generale in questa occasione tra i frequentatori della discoteca dove è stata la giovane quella sera?
«I familiari, i compagni di classe, gli eventuali amici stretti della ragazza in questo caso erano facilmente identificabili. E’ stato sufficiente rivolgere loro un invito a sottoporsi al trattamento di profilassi. Diverso il caso della discoteca dove uno può incontrare gli amici di altri paesi, province o di altre regioni. Non era possibile contattare a una a una le persone che si sono avvicinate a lei quella notte. In questa occasione lo ritengo quasi un eccesso di prudenza da parte nostra, quello di contattare ogni possibile soggetto venuto a contatto con la ragazza. Ma è zelo necessario, messo in campo proprio per scongiurare anche lontanamente altri casi».
Qual è la profilassi a cui dovranno sottoporsi gli interessati?
«Per prima cosa vengono invitati a riferire sul loro stato attuale di salute accertando se hanno già qualche sintomo sospetto. La profilassi verrà decisa di volta in volta a seconda del soggetto del suo stato di benessere fisico. Nel caso lo si decida, verranno loro somministrate 1-2 compresse a seconda dei casi, che possono dipendere anche dall’età di ogni singolo individuo».
Quale il tempo di incubazione medio affichè meningococco si manifesti in una persona?
«Un termine minimo non è sempre indicabile, al massimo si ritiene una decina di giorni dal contatto col soggetto. Per questo noi manterremo attivo il nostro servizio negli ambulatori di Arona sino a sabato 21 compreso».
Come è stata la reazione dopo l’appello che avete lanciato?
«Soltanto nella prima giornata sono state una settantina le persone che ci hanno contattato. Il nostro personale specializzato le ha ascoltate attentamente, le ha informate e avviate alla profilassi necessaria secondo il protocollo: quando si verificano casi di questo tipo, con patologie di meningiti che vedono coinvolti frequentatori di locali pubblici, ci sono passaggi precisi da seguire»
Dottor Aniello Esposito, in quanto responsabile del Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl di Novara, lei è impegnato in prima persona con lo staff. Quali i motivi del provvedimento di «sorveglianza sanitaria» e i dettagli del protocollo? Come si trasmette la meningite?
«Soltanto e esclusivamente per contatto molto stretto, per cui coinvolge familiari, compagni di scuola, lavoro, di bar. Comunque persone che abbiamo una frequentazione ripetuta, molto prolungata e ravvicinata con il soggetto affetto. Sono meno interessati coloro che incontrano casualmente la persona. Ovviamente il locale chiuso è un luogo più rischioso che non un incontro occasionale all’aperto».
Perchè si è preceduto mediante un appello generale in questa occasione tra i frequentatori della discoteca dove è stata la giovane quella sera?
«I familiari, i compagni di classe, gli eventuali amici stretti della ragazza in questo caso erano facilmente identificabili. E’ stato sufficiente rivolgere loro un invito a sottoporsi al trattamento di profilassi. Diverso il caso della discoteca dove uno può incontrare gli amici di altri paesi, province o di altre regioni. Non era possibile contattare a una a una le persone che si sono avvicinate a lei quella notte. In questa occasione lo ritengo quasi un eccesso di prudenza da parte nostra, quello di contattare ogni possibile soggetto venuto a contatto con la ragazza. Ma è zelo necessario, messo in campo proprio per scongiurare anche lontanamente altri casi».
Qual è la profilassi a cui dovranno sottoporsi gli interessati?
«Per prima cosa vengono invitati a riferire sul loro stato attuale di salute accertando se hanno già qualche sintomo sospetto. La profilassi verrà decisa di volta in volta a seconda del soggetto del suo stato di benessere fisico. Nel caso lo si decida, verranno loro somministrate 1-2 compresse a seconda dei casi, che possono dipendere anche dall’età di ogni singolo individuo».
Quale il tempo di incubazione medio affichè meningococco si manifesti in una persona?
«Un termine minimo non è sempre indicabile, al massimo si ritiene una decina di giorni dal contatto col soggetto. Per questo noi manterremo attivo il nostro servizio negli ambulatori di Arona sino a sabato 21 compreso».
Come è stata la reazione dopo l’appello che avete lanciato?
«Soltanto nella prima giornata sono state una settantina le persone che ci hanno contattato. Il nostro personale specializzato le ha ascoltate attentamente, le ha informate e avviate alla profilassi necessaria secondo il protocollo: quando si verificano casi di questo tipo, con patologie di meningiti che vedono coinvolti frequentatori di locali pubblici, ci sono passaggi precisi da seguire»
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