Da: La Stampa
Giornata infernale quella di domenica. Con i viaggiatori inviperiti calmati dagli addetti del servizio di assistenza alla clientela che hanno dovuto fronteggiare circa 150 viaggiatori rimasti al freddo sui marciapiedi della stazione di Domodossola. I treni che li dovevano prendere a bordo erano partiti semivuoti.
E’ successo col «Cisalpino» delle 12,48 (diretto a Basilea), arrivato a Domodossola in ritardo; quando i cento passeggeri sono scesi per il cambio non hanno più trovato il treno svizzero che era già partito in perfetto orario. Lo stesso per i 50 viaggiatori del «Cisalpino» delle 15,17 che da Basilea è giunto a Domodossola con 17 minuti di ritardo, quando il convoglio delle Ferrovie italiane per Milano aveva già lasciato la stazione.
Problemi che si trascinano da mesi. Da quando le Ferrovie elvetiche hanno ridotto notevolmente l’uso dei «Cisalpini».Le Ferrovie svizzere spiegano che «di regola si cerca di evitare disagi. Possiamo ritardare le partenze sino ad un massimo di 10 minuti. Domenica il ritardo era di 17 minuti. (RENATO BALDUCCI)
SCRIVI IL TUO COMMENTO
E’ successo col «Cisalpino» delle 12,48 (diretto a Basilea), arrivato a Domodossola in ritardo; quando i cento passeggeri sono scesi per il cambio non hanno più trovato il treno svizzero che era già partito in perfetto orario. Lo stesso per i 50 viaggiatori del «Cisalpino» delle 15,17 che da Basilea è giunto a Domodossola con 17 minuti di ritardo, quando il convoglio delle Ferrovie italiane per Milano aveva già lasciato la stazione.
Problemi che si trascinano da mesi. Da quando le Ferrovie elvetiche hanno ridotto notevolmente l’uso dei «Cisalpini».Le Ferrovie svizzere spiegano che «di regola si cerca di evitare disagi. Possiamo ritardare le partenze sino ad un massimo di 10 minuti. Domenica il ritardo era di 17 minuti. (RENATO BALDUCCI)
SCRIVI IL TUO COMMENTO
No comments:
Post a Comment