Thursday, August 27, 2009

Allarme sociale: povero un verbanese su cinque


Con il 20% dei contribuenti "a rischio", il capoluogo del Vco è settimo in Italia. Colpa dell’elevato costo della vita
Disporre di un reddito in linea con la media nazionale non mette i cittadini al riparo dal rischio povertà, perché -come rileva una ricerca del Centro Studio Sintesi, di Venezia- «molto dipende dal costo della vita della città in cui si vive e si lavora». Ed è per questo che dall'analisi di quello che viene definito «il rischio di povertà locale» emerge che Verbania entra nella "top ten" dei Comuni italiani che presentano il maggior numero di soggetti con reddito inferiore alla soglia di povertà. Con 20 persone su 100 al di sotto di questo limite, il capoluogo della Provincia Azzurra si colloca al 7° posto tra le città più esposte al rischio povertà. Lo studio prende in considerazione la media dei redditi per contribuente nei 114 Comuni capoluogo di provincia ed emerge che nel 2006, su un piano generale, circa il 14,5% dei contribuenti (1,4 milioni di individui) dichiarava un reddito inferiore alla soglia media di povertà locale, pari a 10.388 euro annui a livello nazionale. L'indice del rischio di povertà locale - spiega una nota - esprime la percentuale di contribuenti che dichiarano un reddito inferiore a una determinata soglia critica, che è variabile da Comune a Comune, in quanto dipende da diversi fattori, come i differenti livelli di spesa per consumi delle famiglie e la dimensione media familiare. La ricerca, elaborata su dati Istat e Ministero delle Finanze, calcola per Verbania un reddito medio per contribuente di 20.508 euro e una soglia di povertà di 11.552 euro. L'analisi per singole città evidenzia che è Villacidro (in Sardegna) a guidare la classifica, in quanto il 32,2% dei contribuenti presenta un livello di reddito inferiore alla soglia di povertà locale. Al secondo posto si colloca Rimini (26,3%), davanti ad altre due piccole città sarde, Sanluri e Tortolì, e a comuni del Nord come Brescia, Cesena e, appunto, Verbania, che ha il 20,3% di contribuenti (3.744) sotto la soglia di povertà locale. La ricerca ha anche calcolato che il 13,3% dei contribuenti verbanesi ha un reddito inferiore a 10.000 euro annui e che la spesa media familiare mensile ammonta a 1.274 euro.
«Tendenzialmente - dicono i ricercatori del Centro Studi Sintesi - le città del Mezzogiorno presentano basse percentuali di contribuenti a rischio rispetto al Settentrione: tra le 20 città con gli indici di povertà locale più elevati, ben 15 appartengono alle regioni del Centro-Nord. Tale fenomeno è imputabile al maggiore costo della vita riscontrabile nei Comuni settentrionali, che erode il reddito in proporzione maggiore rispetto al Sud». Una conferma di questa analisi del fenomeno è arrivata dai dati sull’inflazione a luglio: se a livello nazionale l’inflazione non è salita, a Verbania l’Osservatorio sui prezzi ha riscontrato un aumento mensile dello 0,4%.
«Premesso che mi sembrano dati poco attendibili - commenta il sindaco Marco Zacchera -, dobbiamo comunque cercare di migliorare, offrendo migliori servizi a un minor costo possibile. È vero comunque che Verbania, che è una città vecchia, è anche cara. E un contributo importante arriverà dalla Verbania Card a cui stiamo lavorando». ( Di Massimiliano Martini)

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