Monday, August 31, 2009

Badanti in regola: Si comincia oggi. Nel VCO saranno duemila


Sarebbero circa 2.000 le badanti in procinto di chiedere la regolarizzazione in applicazione del decreto sicurezza. Per una utenza stimata attorno alle 2.700 unità. È quanto emerge dai dati raccolti dalla Cgil del Vco. «Gli ammalati di Alzheimer sono 2.000, gli affetti da vari tipi di disabilità 500, poco meno di 200 infine i pazienti colpiti da ictus o ischemia», ha rivelato Luca Bartolini durante la conferenza stampa convocata per informare sugli orari in cui sarà possibile, dal 1° al 30 settembre, ricorrere all’assistenza della Cgil per sbrigare le pratiche pr la regolarizzazione. La Cgil metterà a disposizione, dei datori di lavoro e delle badanti che intendono regolarizzare la posizione, le proprie sedi di Verbania, Gravellona, Omegna e Domodossola, e i propri servizi Migranti, Patronato e Assistenza fiscale: il lunedì mattina a Verbania, martedì tutto il giorno a Domodossola, mercoledì pomeriggio a Gravellona, giovedì pomeriggio di nuovo a Verbania, venerdì a Omegna.
Sul rischio, evocato da alcuni media nazionali, di licenziamenti in massa di badanti clandestine da parte delle famiglie più povere (rischio che avrebbero già iniziato a manifestarsi dopo l’approvazione del decreto), Daniela Gattuso, che segue le pratiche di regolarizzazione per Cgil Vco, ha risposto: «Non ci risultano casi di questo genere da noi, anche se è difficile che, qualora esistessero, ci vengano segnalati». «Rimane il rischio - ha precisato Bartolini - che la regolarizzazione si trasformi in una tassa occulta a carico della badante, da scalare sulla retribuzione da parte del datore di lavoro. Il decreto si presta poi ad altri tipi di abuso: sono appena tornato dalle vacanze in Toscana, dove ho appreso che anche alcuni imprenditori edìli si accingerebbero a regolarizzare i propri dipendenti come badanti. Immaginatevi che succederebbe in caso d’infortunio sul lavoro… Lo dico non perché il rischio ci sia anche da noi, ma per mettere in evidenza tutti i limiti del decreto». Le riserve politiche di Cgil sul decreto sono state ribadite dal segretario provinciale, Clara Aldera. (Di M.Ra. su La Prealpina)

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