Dopo decenni di vacanze in villa o in alberghi storici e pluristellati, il turismo sulle rive dei laghi del Verbano Cusio Ossola subisce, per la prima volta, una botta d'arresto, e sembra cambiare fisionomia. Le presenze in albergo calano del 17,29%, mentre aumentano (+2,8%) quelle in sistemazioni extra-alberghiere, come i campeggi. La colpa è della crisi: nei primi tre trimestri del 2009 le presenze turistiche complessive nella zona sono scese dell'8,20%. Il dato arriva dal Distretto dei Laghi. Per un quadro complessivo dell’anno bisognerà aspettare marzo 2010, ma per ora le cifre non sono confortanti. Certo, il turismo lacustre tiene sempre un po’ più il passo rispetto a quello di altre zone: le province di Cuneo e Novara, per esempio, avrebbero perso rispettivamente il 30% e l'11% di turisti nello stesso periodo.
E i turisti sui laghi sono comunque il 23% del totale della regione: in tutto 2.311.670, il 78% dei quali arriva dall'estero.
Sono proprio Paesi come gli Stati Uniti o l'Inghilterra, dove la crisi ha colpito più duramente, a disertare in massa la bella vita all'italiana sulle rive del lago: da questi due Stati arriva il 40% di turisti in meno, una vera ecatombe.
Tedeschi (sono il 39,6% del totale), olandesi e svizzeri, invece, continuano ad arrivare in massa: e preferiscono, com’è tipico nel Nord Europa, sistemazioni low cost e più all'aria aperta. Come i campeggi, l'unico tipo di sistemazione che non arretra ma cresce: +2,86% tra gli stranieri e 4,85% tra gli italiani. E se una sistemazione in albergo dura in media tre giorni, chi ha scelto il campeggio vi è rimasto per almeno sei, soprattutto con bambini piccoli o animali al seguito. Insomma, nonostante il periodaccio la situazione è più stagnante che in recessione. E molti ne approfittano per ristrutturare e rimettere a posto le strutture, tenendole chiuse: un migliaio i posti letto che mancano, rispetto allo scorso anno, nonostante ben 23 alberghi e bed & breakfast siano stati inaugurati durante il 2009.
(La Prealpina)
E i turisti sui laghi sono comunque il 23% del totale della regione: in tutto 2.311.670, il 78% dei quali arriva dall'estero.
Sono proprio Paesi come gli Stati Uniti o l'Inghilterra, dove la crisi ha colpito più duramente, a disertare in massa la bella vita all'italiana sulle rive del lago: da questi due Stati arriva il 40% di turisti in meno, una vera ecatombe.
Tedeschi (sono il 39,6% del totale), olandesi e svizzeri, invece, continuano ad arrivare in massa: e preferiscono, com’è tipico nel Nord Europa, sistemazioni low cost e più all'aria aperta. Come i campeggi, l'unico tipo di sistemazione che non arretra ma cresce: +2,86% tra gli stranieri e 4,85% tra gli italiani. E se una sistemazione in albergo dura in media tre giorni, chi ha scelto il campeggio vi è rimasto per almeno sei, soprattutto con bambini piccoli o animali al seguito. Insomma, nonostante il periodaccio la situazione è più stagnante che in recessione. E molti ne approfittano per ristrutturare e rimettere a posto le strutture, tenendole chiuse: un migliaio i posti letto che mancano, rispetto allo scorso anno, nonostante ben 23 alberghi e bed & breakfast siano stati inaugurati durante il 2009.
(La Prealpina)
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