Da: La PrealpinaBaciati dall’improvviso arrivo della primavera, i “naviganti” del raid Locarno-Milano-Venezia-Trieste si sono messi in moto. La prima tappa della quarta edizione ha coperto il braccio di Lago Maggiore tra Locarno e Verbania. Le trenta persone della comitiva formata dai soci delle associazioni Amici dei Navigli e Motoristica Venezia, imbarcate su sei motoscafi ecologici (al seguito c’è pure un equipaggio della Guardia di finanza), hanno raggiunto l’approdo di Villa Taranto alle 12, seguiti poco dopo dalla colonna terrestre di furgoni e carrelli.
Quest’ultima sarà necessaria più avanti, nella... decina di “ostruzioni” dell’idrovia che ispira l’operazione battezzata “In viaggio sui Navigli”, dove è indispensabile tirare in secca le imbarcazioni, e trasportarle col carrello prima di calarle nuovamente in acqua.
«In un futuro, che potrebbe essere breve, questi passaggi saranno eliminati - ha spiegato Paolo Montavoci, presidente del club veneziano -. C’è un progetto collegato all’Expo per il quale, entro il 2015, l’intero bacino dal Verbano al Po sarà interamente navigabile». Al momento, però, le cateratte ci sono, e vanno superate con notevoli sforzi. «La nostra non è una scampagnata - ha aggiunto -. Dietro il viaggio di 13 giorni (fino al 26 aprile) e un migliaio di chilometri ci sono mesi di preparazione. Per me, personalmente, è stressante, anche perché ho la responsabilità sui mezzi».
Uno stress piacevole, come quello del collega milanese Empio Malara, presidente degli Amici dei Navigli. «Il nostro scopo è stato, fin dall’inizio, esplorare l’idrovia, farla conoscere e farne conoscere le terre che tocca - ha ripreso Malara -. Oggi siamo a Verbania a visitare la splendida Villa Taranto, nel pomeriggio a Castelletto Ticino faremo incontrare la pasticceria pavese e quella novarese. Ci sono, poi, numerosi incontri culturali, senza contare il progetto, per cui la Regione Piemonte ha già stanziato 7,7 milioni, per la sistemazione della conca di Porto della torre (a Varallo Pombia, ndr)».
Le iniziative in calendario sono molteplici, e avranno tutte come filo conduttore l’acqua. Quella del Lago Maggiore, del Ticino, dei Navigli e del Po. Con una novità. Una volta arrivata a Trieste, la comitiva tornerà indietro per percorrere, su e giù per e da Pordenone, il fiume Noncello. (Massimo Parma)
Quest’ultima sarà necessaria più avanti, nella... decina di “ostruzioni” dell’idrovia che ispira l’operazione battezzata “In viaggio sui Navigli”, dove è indispensabile tirare in secca le imbarcazioni, e trasportarle col carrello prima di calarle nuovamente in acqua.
«In un futuro, che potrebbe essere breve, questi passaggi saranno eliminati - ha spiegato Paolo Montavoci, presidente del club veneziano -. C’è un progetto collegato all’Expo per il quale, entro il 2015, l’intero bacino dal Verbano al Po sarà interamente navigabile». Al momento, però, le cateratte ci sono, e vanno superate con notevoli sforzi. «La nostra non è una scampagnata - ha aggiunto -. Dietro il viaggio di 13 giorni (fino al 26 aprile) e un migliaio di chilometri ci sono mesi di preparazione. Per me, personalmente, è stressante, anche perché ho la responsabilità sui mezzi».
Uno stress piacevole, come quello del collega milanese Empio Malara, presidente degli Amici dei Navigli. «Il nostro scopo è stato, fin dall’inizio, esplorare l’idrovia, farla conoscere e farne conoscere le terre che tocca - ha ripreso Malara -. Oggi siamo a Verbania a visitare la splendida Villa Taranto, nel pomeriggio a Castelletto Ticino faremo incontrare la pasticceria pavese e quella novarese. Ci sono, poi, numerosi incontri culturali, senza contare il progetto, per cui la Regione Piemonte ha già stanziato 7,7 milioni, per la sistemazione della conca di Porto della torre (a Varallo Pombia, ndr)».
Le iniziative in calendario sono molteplici, e avranno tutte come filo conduttore l’acqua. Quella del Lago Maggiore, del Ticino, dei Navigli e del Po. Con una novità. Una volta arrivata a Trieste, la comitiva tornerà indietro per percorrere, su e giù per e da Pordenone, il fiume Noncello. (Massimo Parma)


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