Di Gianni Mongrandi
Negli ultimi due anni nessun decesso sul lavoro nel Vco, il killer è l’amianto. "Merito" anche della crisi (ma non solo) se gli infortuni sul lavoro sono diminuiti. Ma ciò non basta ad abbassare la guardia, né ad abbandonare la via maestra della cultura della prevenzione, poiché è proprio con la crisi e con una conseguente crescita del lavoro nero che il fattore rischio sale. È la sintesi di quanto emerso dalla giornata della comunicazione promossa al Tecnoparco dallo Spresal del Vco. Giornata importante, ma che forse ha fallito l’obiettivo principale, quello della comunicazione. Scarsa la platea formata da molti addetti ai lavori, da sindacalisti e impiegati Inail. Assenti gli imprenditori. Un’occasione mancata anche quella di non aver fatto intervenire le scolaresche, alle quali l’istituto nazionale infortuni sul lavoro si rivolge con il “passaporto sulla prevenzione”, un libricino blu sul quale gli studenti coinvolti in momenti dedicati alla prevenzione faranno iscrivere un visto.
Nel Vco il 95 per cento delle aziende ha da uno a 10 addetti (il 53% solo uno), questo vuol dire che l'investimento in sicurezza è più difficile e probabilmente più costoso.
Tuttavia tra il 2001 ed il 2006 gli infortuni gravi sono diminuiti in tutti i 5 settori principali, anche se con andamenti altalenanti da un anno all'altro. Nelle costruzioni s'è passati dai 115 a 57; nei servizi da 75 a 70; da 58 a 40 nella metalmeccanica, da 33 a 18 nei trasporti e da 21 a 20 nella sanità. Particolarmente significativo il dato relativo alle morti sul lavoro. Nel 2006 gli eventi mortali sono stati 7, tre sono incidenti stradali nel percorso casa lavoro e uno un incidente domestico. Nel 2007 si è passati a due casi, non riconducibili però a infortuni. Nel 2008 non sono giunte segnalazioni all'Inail relativi a infortuni mortali sul lavoro. Quindi se il dato fosse validato, confermerebbe quello del 2007, anche se c'è da aggiungere che agli inizi del 2009 è giunta una segnalazione relativa alla morte di un lavoratore conseguente ad un evento accaduto nel novembre 2008. Fatto che in prima istanza sarebbe ricondotto ad una possibile causa naturale e sul quale, comunque, sono in corso indagini per escludere ogni possibile origine correlata a rischi lavorativi. Per quanto riguarda le malattie profesisonali l'andamento dei tumori è altalenante, nel 2003 i morti accertati per tumore legato a rischio professionale sono stati 11, di cui 7 per mesotelioma pleurico (amianto); nel 2004 uno; nel 2007, 15 (10 per mesotelioma) e nel 2008, 10 di cui 6 per il cancro dell'amianto.
Nel Vco il 95 per cento delle aziende ha da uno a 10 addetti (il 53% solo uno), questo vuol dire che l'investimento in sicurezza è più difficile e probabilmente più costoso.
Tuttavia tra il 2001 ed il 2006 gli infortuni gravi sono diminuiti in tutti i 5 settori principali, anche se con andamenti altalenanti da un anno all'altro. Nelle costruzioni s'è passati dai 115 a 57; nei servizi da 75 a 70; da 58 a 40 nella metalmeccanica, da 33 a 18 nei trasporti e da 21 a 20 nella sanità. Particolarmente significativo il dato relativo alle morti sul lavoro. Nel 2006 gli eventi mortali sono stati 7, tre sono incidenti stradali nel percorso casa lavoro e uno un incidente domestico. Nel 2007 si è passati a due casi, non riconducibili però a infortuni. Nel 2008 non sono giunte segnalazioni all'Inail relativi a infortuni mortali sul lavoro. Quindi se il dato fosse validato, confermerebbe quello del 2007, anche se c'è da aggiungere che agli inizi del 2009 è giunta una segnalazione relativa alla morte di un lavoratore conseguente ad un evento accaduto nel novembre 2008. Fatto che in prima istanza sarebbe ricondotto ad una possibile causa naturale e sul quale, comunque, sono in corso indagini per escludere ogni possibile origine correlata a rischi lavorativi. Per quanto riguarda le malattie profesisonali l'andamento dei tumori è altalenante, nel 2003 i morti accertati per tumore legato a rischio professionale sono stati 11, di cui 7 per mesotelioma pleurico (amianto); nel 2004 uno; nel 2007, 15 (10 per mesotelioma) e nel 2008, 10 di cui 6 per il cancro dell'amianto.
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