Ieri a Torino gli assessori all’Istruzione della Regione Giovanna Pentenero e della provincia Lilliana Graziobelli insieme ai direttori degli uffici scolastici regionale Francesco De Sanctis e provinciale Franca Giordano hanno confermato che le riduzioni, dall’anno prossimo, restano quelle annunciate perciò Torino perderà 201 cattedre, Novara 61 e 47 nel Vco. «Siamo stati convocati ad un confronto perché così prevedeva la ...circolare ministeriale - spiega Giordano - ma dal punto di vista dei tagli di personale non c’è stato nulla da fare. Dall’anno prossimo nelle nostre scuole ci saranno 47 posti di lavoro in meno, per i docenti». E aggiunge: «Nei prossimi giorni, tra l’altro, ci sarà da affrontare anche la delicata questione degli insegnanti di sostegno e anche in questo settore non si profila nulla di positivo».
L’assessore Graziobelli rincara: «Porto a casa solo una gran rabbia. Il governo aveva garantito che prima di avviare i tagli alle scuole superiori avrebbe aspettato la riorganizzazione degli ordinamenti, invece sono già in atto». Per quanto riguarda il Vco, i numeri parlano chiaro: «Oltre alla riduzione degli insegnanti, si abbatterà la falce sulle classi con meno di 25 studenti - aggiunge Graziobelli -. Ciò significa, ad esempio, niente corso artistico al liceo e niente corso di moda all’istituto Dalla Chiesa di Omegna, e riduzione a tre anni del percorso quinquennale del Galletti di Domodossola. Insomma, il rischio è che entro un paio i ragazzi già dalle superiori si trovino a dover fare le valigie per andare a studiare altrove».
Non si profilano scenari rosei neanche per le elementari: «Verranno formate 26 classi in meno rispetto all’anno scorso - dice Graziobelli - e non si è ancora parlato delle medie, ma temo che le prospettive siano anche peggiori».
L’assessore Graziobelli rincara: «Porto a casa solo una gran rabbia. Il governo aveva garantito che prima di avviare i tagli alle scuole superiori avrebbe aspettato la riorganizzazione degli ordinamenti, invece sono già in atto». Per quanto riguarda il Vco, i numeri parlano chiaro: «Oltre alla riduzione degli insegnanti, si abbatterà la falce sulle classi con meno di 25 studenti - aggiunge Graziobelli -. Ciò significa, ad esempio, niente corso artistico al liceo e niente corso di moda all’istituto Dalla Chiesa di Omegna, e riduzione a tre anni del percorso quinquennale del Galletti di Domodossola. Insomma, il rischio è che entro un paio i ragazzi già dalle superiori si trovino a dover fare le valigie per andare a studiare altrove».
Non si profilano scenari rosei neanche per le elementari: «Verranno formate 26 classi in meno rispetto all’anno scorso - dice Graziobelli - e non si è ancora parlato delle medie, ma temo che le prospettive siano anche peggiori».
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