Voleva una vista migliore sul lago e una piscina. Per questo un magnate russo, proprietario di una villa in ristrutturazione tra Stresa e Gignese, non ha esitato a sacrificare un ettaro di bosco, abbattendo 284 alberi. Dello scempio, che ha avuto come vittime aceri, faggi, betulle, castagni, frassini e abeti rossi, tra cui c’erano esemplari di pregio e di grandi dimensioni, si sono accorti durante un controllo gli agenti del Corpo forestale del comando di Gignese. Purtroppo ormai il peggio era avvenuto: gli alberi che crescevano nel parco, di proprietà di una società immobiliare, erano stati tutti tagliati. Il fatto è stato denunciato alla Procura della Repubblica: oltre al russo che ha commissionato l’abbattimento, è stato segnalato anche il titolare della ditta che lo ha eseguito, residente in provincia di Varese. Il disboscamento e il conseguente movimento di terreno, oltre a causare una ferita irreparabile per il paesaggio sulle pendici del Mottarone, ha sconvolto gli equilibri idrogeologici dell’area, aumentando la possibilità di frane e smottamenti. I due responsabili rischiano, in caso di condanna, pene tra uno e quattro anni. Nel frattempo i forestali hanno elevato una sanzione di oltre ottomila euro. «Purtroppo - commenta il comandante provinciale della forestale Valerio Cappello - la vicenda dimostra che anche nel Vco gli interessi speculativi talora si muovono in maniera troppo disinvolta. Il fatto è il più grave accaduto nell’ultimo decennio»(di M.G. su La Stampa)
Wednesday, September 30, 2009
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