Stresa è bella e continua a esercitare il suo fascino non solo su turisti e villeggianti ma anche su chi ci vive. Bella sì, ma un po’ sonnolenta d’inverno, soprattutto in queste giornate un po’ nebbiose. «Per vedere le cose belle di Stresa basta affacciarsi» dice Alberto Campagnoli, ingegnere in pensione. A mettere in musica le bellezze della cittadina borromea e del lago è stato in più occasioni Joe Diverio, una carriera di musicista e cantante all’estero con anche la prima posizioni nella hit parade in Libano, prima di tornare sul lago: «Beh, qui sono le mie radici e qui sono
tornato, Stresa è un’isola felice, facendo le debite somme qui si sta bene». «Certo negli anni ’70 la nostra cittadina era più vivace, ma non dimentichiamo che ora ci si sposta più velocemente ed è quasi naturale che mentre una volta Milano gravitava tutta qui ora la scelta si sia ampliata».
Bella sì ma addormentata d’inverno: «Non è ammissibile che Stresa e le isole muoiano alla fine di ottobre» sottolinea Franco Rossi, titolare di un ristorante all’Isola Bella, «ci vuole una regolamentazione del commercio». «Bisogna anche proporre manifestazioni che possano portare un turismo più qualificato e migliorare l’aspetto estetico della cittadina, non si può arrivare a Stresa e trovare i topi all’imbarcadero».
Il tema della chiusura invernale di tanti esercizi è segnalato anche da Maurizio Leone: «Bisognerebbe ridurre il tempo di letargo in cui cade il centro d’inverno» dice il titolare della libreria «Leone». Insieme ad altri 72 commercianti un anno fa aveva firmato la petizione per chiedere al sindaco la riapertura al traffico di piazza Cadorna, che un tempo, ritirati i tavolini dei bar, dall’autunno si trasformava in parcheggio: «Nessuno viene più in centro, la sera la piazza è morta». Leone affronta anche il problema della chiusura dei negozi: «C’è troppa anarchia. Le licenze sono annuali, le attività offrono un servizio pubblico e non dovrebbero restare chiuse per metà dell’anno». La libreria, gestita dalla famiglia Leone da più di 50 anni, è un’istituzione non solo per i residenti, ma anche per i villeggianti: «Vendere libri di questi tempi non è facile, ma noi cerchiamo di offrire qualcosa in più ai clienti, consigli e attenzione alle esigenze».
Giorgio Finetti, musicista, vive tra Stresa e Parigi: «Torno sempre qui volentieri, per organizzare i concerti con il jazz club “Assolo Musica”. Belle le iniziative di questi ultimi anni, come “Stresa for New Orleans”: stiamo diventando la città della musica. Con manifestazioni come l’off-shore e i concerti, noto che anche i giovani tornano qui. Anche nella giunta ci sono dei giovani. Apprezzo molto gli incontri culturali del venerdì».
La «perla» del Lago Maggiore si distingue per la solidarietà: molti sono i cittadini impegnati in associazioni di volontariato. Una per tutte, la Croce Rossa: «Tra poco potremo inaugurare la nuova sede in via Bonghi – annunciano Paola Uccelli e Matteo Tettamanti degli Amici della Croce Rossa -. Dopo tanti sforzi finalmente tra un mese dovrebbe essere pronta. Stiamo ancora raccogliendo fondi, mancano “solo” 25 mila euro». I volontari, compresa la componente giovanile, sono 80. Possono contare su tre ambulanze e due automobili.
«Bello il progetto della piscina al lido: ne abbiamo bisogno» dice Jacqueline Rocha, di origini brasiliane, ma a Stresa da 8 anni. «Vorrei però segnalare il problema dell’imbarcadero dell’isola Bella che è troppo piccolo e da mettere a posto, considerando che passano di lì migliaia di turisti».
Ma dai cittadini arrivano anche le segnalazioni di problemi e cose che non vanno: Mario Binaghi, che abita in viale Siemens, segnala, «anche se non mi tocca direttamente, il problema di quelle famiglie che con la raccolta differenziata si trovano oggi a dover tenere in casa per una intera settimana pannolini per bambini e anziani prima di poterli smaltire con i rifiuti indifferenziati. Cosa succederà con il caldo di quest’estate?». Binaghi, accompagnato dal suo pastore tedesco Rufus, segnala anche «la scarsa pulizia di Viale Siemens e Viale Virgilio».
Gianni Minzoni, vigile in pensione, segnala invece «le buche in via Rosmini e al Castello, ormai quasi impraticabili».
Paola Strola evidenzia «la situazione di pericolo all’ingresso dell’asilo, dove le auto sfrecciano. Credo sarebbe importante mettere dei dissuasori di velocità anche nell’altra direzione». I genitori dei bambini che frequentano l’asilo chiedono misure per proteggere i piccoli pedoni.Jo Diverio è stato tra i cantanti italiani più noti in Libano. Ora, tornato a Stresa, canta il suo lago.Restano al loro posto. Nei giorni scorsi si era temuto un possibile «sfratto» dal lungolago.
(Maria Elisa Gualandris e Luca Gemelli su la Stampa)
tornato, Stresa è un’isola felice, facendo le debite somme qui si sta bene». «Certo negli anni ’70 la nostra cittadina era più vivace, ma non dimentichiamo che ora ci si sposta più velocemente ed è quasi naturale che mentre una volta Milano gravitava tutta qui ora la scelta si sia ampliata».
Bella sì ma addormentata d’inverno: «Non è ammissibile che Stresa e le isole muoiano alla fine di ottobre» sottolinea Franco Rossi, titolare di un ristorante all’Isola Bella, «ci vuole una regolamentazione del commercio». «Bisogna anche proporre manifestazioni che possano portare un turismo più qualificato e migliorare l’aspetto estetico della cittadina, non si può arrivare a Stresa e trovare i topi all’imbarcadero».
Il tema della chiusura invernale di tanti esercizi è segnalato anche da Maurizio Leone: «Bisognerebbe ridurre il tempo di letargo in cui cade il centro d’inverno» dice il titolare della libreria «Leone». Insieme ad altri 72 commercianti un anno fa aveva firmato la petizione per chiedere al sindaco la riapertura al traffico di piazza Cadorna, che un tempo, ritirati i tavolini dei bar, dall’autunno si trasformava in parcheggio: «Nessuno viene più in centro, la sera la piazza è morta». Leone affronta anche il problema della chiusura dei negozi: «C’è troppa anarchia. Le licenze sono annuali, le attività offrono un servizio pubblico e non dovrebbero restare chiuse per metà dell’anno». La libreria, gestita dalla famiglia Leone da più di 50 anni, è un’istituzione non solo per i residenti, ma anche per i villeggianti: «Vendere libri di questi tempi non è facile, ma noi cerchiamo di offrire qualcosa in più ai clienti, consigli e attenzione alle esigenze».
Giorgio Finetti, musicista, vive tra Stresa e Parigi: «Torno sempre qui volentieri, per organizzare i concerti con il jazz club “Assolo Musica”. Belle le iniziative di questi ultimi anni, come “Stresa for New Orleans”: stiamo diventando la città della musica. Con manifestazioni come l’off-shore e i concerti, noto che anche i giovani tornano qui. Anche nella giunta ci sono dei giovani. Apprezzo molto gli incontri culturali del venerdì».
La «perla» del Lago Maggiore si distingue per la solidarietà: molti sono i cittadini impegnati in associazioni di volontariato. Una per tutte, la Croce Rossa: «Tra poco potremo inaugurare la nuova sede in via Bonghi – annunciano Paola Uccelli e Matteo Tettamanti degli Amici della Croce Rossa -. Dopo tanti sforzi finalmente tra un mese dovrebbe essere pronta. Stiamo ancora raccogliendo fondi, mancano “solo” 25 mila euro». I volontari, compresa la componente giovanile, sono 80. Possono contare su tre ambulanze e due automobili.
«Bello il progetto della piscina al lido: ne abbiamo bisogno» dice Jacqueline Rocha, di origini brasiliane, ma a Stresa da 8 anni. «Vorrei però segnalare il problema dell’imbarcadero dell’isola Bella che è troppo piccolo e da mettere a posto, considerando che passano di lì migliaia di turisti».
Ma dai cittadini arrivano anche le segnalazioni di problemi e cose che non vanno: Mario Binaghi, che abita in viale Siemens, segnala, «anche se non mi tocca direttamente, il problema di quelle famiglie che con la raccolta differenziata si trovano oggi a dover tenere in casa per una intera settimana pannolini per bambini e anziani prima di poterli smaltire con i rifiuti indifferenziati. Cosa succederà con il caldo di quest’estate?». Binaghi, accompagnato dal suo pastore tedesco Rufus, segnala anche «la scarsa pulizia di Viale Siemens e Viale Virgilio».
Gianni Minzoni, vigile in pensione, segnala invece «le buche in via Rosmini e al Castello, ormai quasi impraticabili».
Paola Strola evidenzia «la situazione di pericolo all’ingresso dell’asilo, dove le auto sfrecciano. Credo sarebbe importante mettere dei dissuasori di velocità anche nell’altra direzione». I genitori dei bambini che frequentano l’asilo chiedono misure per proteggere i piccoli pedoni.Jo Diverio è stato tra i cantanti italiani più noti in Libano. Ora, tornato a Stresa, canta il suo lago.Restano al loro posto. Nei giorni scorsi si era temuto un possibile «sfratto» dal lungolago.
(Maria Elisa Gualandris e Luca Gemelli su la Stampa)
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