Da giugno, con l’orario estivo, tornano a fermarsi a Verbania due Eurocity. L’annuncio è del sindaco Marco Zacchera che ha avuto la comunicazione dall’Ufficio pianificazione industriale di Trenitalia. A febbraio aveva incontrato i dirigenti della società ferroviaria, con il senatore del Pdl Valter Zanetta, e in quell’occasione erano state esposte le istanze dei pendolari del Vco che rivendicavano fermate degli Eurocity a Verbania, Stresa e Arona. L’orario estivo prevede una fermata a Verbania, alle 8,35, dell’Eurocity 35 che raggiunge Milano alle 9,40; ed una
alle 20,20 dell’Eurocity che parte dal capoluogo lombardo alle 19,15. «E’ solo un primo passo - commenta Zacchera - . Spero che, dopo il collaudo estivo, queste fermate tornino ad essere permanenti per un buon numero di utenti. E’ pur vero che ciò non risolve, comunque, il problema generale del trasporto ferroviario sulla linea Domodossola-Milano, né quello dei pendolari». Aggiunge il sindaco: «Mi auguro che il nuovo assessore regionale ai Trasporti abbia maggiore interesse e attenzioni, per questo segmento, di quanto ne abbia avuto l’assessore uscente Borioli».
Un giudizio positivo sull’innesto delle nuove fermate a Verbania viene dai portavoce del Comitato pendolari anche se «siamo ben lontani dalla soluzione dei nostri problemi». «E’una notizia che ci fa senz’altro piacere - dichiara Antonio Aimi - ma è soltanto un primo passo. Noi avevamo chiesto che tutti gli Eurocity si fermassero a Verbania, Stresa e Arona. Ci aspettavamo qualche novità sul parcheggio della stazione di Fondotoce dove i lavori continuano ad essere interrotti. Il vicesindaco De Magistris ci aveva assicurato che avremmo avuto, a breve, informazioni positive». Molto critica Laura Franchini: «Come pendolari è una misura che non ci aiuta. Al mattino, per chi lavora, il treno arriva a Milano troppo tardi. La sera, quello che parte dalla Centrale alle 19,15 potrebbe andare. In questo modo, però, dovendo prendere il regionale al mattino e l’Eurocity la sera, siamo costretti a fare il doppio abbonamento e i costi salgono da 900 a 2.300 euro all’anno. Insomma, siamo sempre lontani da una soluzione per i pendolari».
(Di filippo rubertà su La Stampa)
Monday, April 5, 2010
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment