- Il Contro Consiglio - di Piero Vallenzasca Consigliere Comunale di opposizione gruppo lista Insieme!
Un breve scambio di battute secche tra Presidente e Severino, poi sedato e parte soft con l’ o.d.g. della maggioranza: una convenzione per l’asilo di Magognino, tre votazioni per nomine, il rendiconto della biblioteca: ordinario è dir troppo. Si passa alla bozza del contratto per affidare, con gara, la nuova gestione della rete del metano; l’esame è tecnico con qualche emendamento che si
approva. Sono le 21,45 ed il Consiglio di maggioranza è già finito: niente.
Inizia allora l’altro, quello di minoranza che finirà all’ una della notte. Si avvia con una proposta per modificare qualche disposizione del regolamento sul Consiglio, niente di grave, tutta roba di buon senso, tantè che l’avrebbero approvata, ma il Prof. Galli a sentir la parola “infantilismo” si arrabbia e la proposta finisce bocciata per ripicca. Si passa a quella che da il mandato per aggiustar le carte e fare un piccolo parcheggio al ponte Roddo, ora fa schifo. Dicono che l’idea sarebbe anche la loro, ma non si può perché qui e perché la. La minoranza ritira la proposta, esaminerà i qui e i la e probabilmente la ripresenterà.
Sale l’attenzione, il tema è il piano regolatore che il Di Milia 1 e quello 2 stanno cambiando; si chiede di far conoscere cosa mia succede visto che è il Consiglio che dovrà ancora poi approvare. Parlano il Sindaco ed il delegato Galli, dicono e non dicono, chi non già conosce non capisce. In replica parla la minoranza e racconta quello che sa, qui allora si capisce che la variante è già bocciata e deve ripartire tutto da capo, ma quando si va al voto per impegnare a tenere informato questo Consiglio, la maggioranza va in confusione e, paradosso estremo, vota contro la richiesta di conoscere. E’ l’inizio del suicidio e intanto il tempo passa, la cittadina aspetta le cose pubbliche che ora non ha e che domani non avrà, ma c’è un alibi: il piano che non c’è.
Inizia la mozione sulla strada che sale all’autostrada. Chiunque di buon senso la voterebbe a occhi chiusi e invece: un far distingui, emendamenti, bizantinismi, un prendere distanze…, un volta stomaco. Alla fine con tutti quei distinguo la votano perché diversamente era un suicidio di maggioranza in massa.
Si passa alla mozione sulla proposta di mettere la sala del Canonica nella Palazzina Liberty, era carino, bocciata senza appello; si passa a chieder chi paga il disastro delle strade, la risposta è: “ nessuno”, anzi i cittadini perché le ha rotte la società dell’acqua che era del Comune. La risposta non sta ne in cielo ne in terra , ma si va oltre a chieder dell’altro disastro della piazza di Marconi. Per quanto si comprende starà così ed anche peggio, chissà per quanto.
Qualche notizia sulla delimitazione delle zone balneabili e del perché il Comune, in prima fila, non rispetta il piano regolatore sulle Isole. Qui la domanda è al Sindaco che preferisce delegare il Vice, il quale preferisce raccontarci altro e così non ci rispondono.
Siamo nel finale, l’interessato è lo stesso Presidente di seduta cui la minoranza fa colpa, non di ostacolare il loro accesso agli atti, ma di volerlo sempre preventivamente consentire, ciò che ne legge, ne regolamento gli consente non essendo un funzionario. Lui si difende con tenacia, anzi dice che lo fa per cortesia, ma non convince la minoranza interrogante che ringrazia per la cortesia e che si dichiara completamente insoddisfatta.
Alla prossima puntata .
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