Riunire, in una sorta di “conferenza”, tutti i soggetti pubblici e privati interessati alla vetta del Mottarone. Dai sei Comuni alla costituenda Comunità montana, dagli operatori privati alla Società ferrovie del Mottarone, concessionaria della funivia che sale da Stresa e della seggiovia per la vetta.Così, l’assessore alla Montagna Albino Scarinzi, intende affrontare i problemi da tempo irrisolti del Mottarone. Il cattivo stato di manutenzione della vetta è stato riportato d’attualità in un intervento pubblicato sul sito www.stresanews.com. «Obiezioni -precisa Scarinzi- che mi trovano in gran parte d’accordo. Ma il Comune di Stresa non può essere il solo a farsene carico. Ci sono troppe questioni irrisolte: una è quella della manutenzione. Ma ce ne sono anche altre: la mancanza di un percorso riservato al ”downhill” (per il quale s’era impegnata la Comunità montana uscente), la funivia che non si sa ancora bene di chi sia, la seggiovia appena entrata in funzione. Per questo ho evitato di rispondere a chi ha sollevato la questione sul blog. Mi ci sarebbe voluto troppo spazio. In linea di principio, però, è vero: in vetta c’è troppo disordine».
A proposito della funivia, pur non avendone la titolarità, il Comune di Stresa continua a far fronte alle spese che spetterebbero alla proprietà. Quanto al “downhill”, l’ordinanza del sindaco ha risolto solo in parte il problema. Un po’ perché non tutti i bikers la rispettano, un po’ perché non tutela gli escursionisti che percorrono i sentieri a piedi o in sella alle mountain bike.( Da un articolo di m.ra. sulla Prealpina)
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