Da: SoldiBlog
Canone Rai Basterà possedere un televisore per pagare il canone televisivo, parola di Corte Europea! Per l’organo istituzionale sarebbe infatti ”palesemente infondato” il ricorso presentato da un privato cittadino contro le misure prese nei suoi confronti per non aver pagato il canone di abbonamento al servizio pubblico.
Secondo i giudici di Strasburgo, il ricorrente - il signor Antonio Faccio, residente a Vicenza - e’ tenuto a pagare la tassa anche se non desidera guardare la Rai poiché l’imposta e’ dovuta per il solo fatto di possedere una televisione. Inoltre, a Strasburgo si fa notare che la tassa ”non viene pagata in cambio della ricezione di un canale particolare ma e’ un contributo a... un servizio per la comunita”.
La vicenda ha avuto inizio nel 1999, quando l’uomo aveva inviato una richiesta alla Rai affinché venisse sospeso il suo abbonamento. Quattro anni dopo però gli uomini della Guardia di finanza si presentarono a casa sua e sigillarono la televisione in una busta di nylon in modo che non potesse essere più utilizzata. Il signor Faccio si era allora rivolto alla Corte di Strasburgo sostenendo che la misura adottata dalle forze dell’ordine ha violato il suo diritto a ricevere informazioni attraverso altri canali televisivi, il suo diritto al rispetto della vita privata e anche quello alla protezione della proprietà privata.
La sentenza
Ma la Corte di Strasburgo ha ritenuto che, nonostante le misure adottate delle autorità italiane siano da considerarsi ”un’ingerenza nei diritti del ricorrente”, esse hanno tuttavia ”perseguito un obiettivo legittimo: persuadere gli individui a pagare una tassa”.
Il canone nel mondo
Nell’Unione europea ci sono altri 13 Paesi in cui i cittadini pagano il canone come in Italia: Austria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Finlandia, Francia, Regno Unito, Irlanda, Malta, Polonia, Svezia, Slovenia e Slovacchia.
La battaglia
Con esposti alla Corte dei conti, raccolte di firme e petizioni l’Aduc e altre associazioni di consumatori sono impegnate da tempo nella battaglia per abolire quella che considerano una tassa iniqua sul televisore. Ultimamente sul più famoso dei social network, Facebook, è comparso un gruppo denominato “Aboliamo il canone Rai”. In poche settimane ha raccolto migliaia di iscritti. Sono cittadini che navigano abitualmente su internet e sono abituati a fruire dei programmi tv attraverso il computer. Secondo un’interpretazione rigida della legge anche chi guarda la tv sul pc dovrebbe pagare il canone. Intanto, però, Viale Mazzini deve riflettere su questi dati: nel 2007 le disdette degli abbonati Rai sono state 340mila. I morosi accertati hanno superato quota 700mila.
Secondo i giudici di Strasburgo, il ricorrente - il signor Antonio Faccio, residente a Vicenza - e’ tenuto a pagare la tassa anche se non desidera guardare la Rai poiché l’imposta e’ dovuta per il solo fatto di possedere una televisione. Inoltre, a Strasburgo si fa notare che la tassa ”non viene pagata in cambio della ricezione di un canale particolare ma e’ un contributo a... un servizio per la comunita”.
La vicenda ha avuto inizio nel 1999, quando l’uomo aveva inviato una richiesta alla Rai affinché venisse sospeso il suo abbonamento. Quattro anni dopo però gli uomini della Guardia di finanza si presentarono a casa sua e sigillarono la televisione in una busta di nylon in modo che non potesse essere più utilizzata. Il signor Faccio si era allora rivolto alla Corte di Strasburgo sostenendo che la misura adottata dalle forze dell’ordine ha violato il suo diritto a ricevere informazioni attraverso altri canali televisivi, il suo diritto al rispetto della vita privata e anche quello alla protezione della proprietà privata.
La sentenza
Ma la Corte di Strasburgo ha ritenuto che, nonostante le misure adottate delle autorità italiane siano da considerarsi ”un’ingerenza nei diritti del ricorrente”, esse hanno tuttavia ”perseguito un obiettivo legittimo: persuadere gli individui a pagare una tassa”.
Il canone nel mondo
Nell’Unione europea ci sono altri 13 Paesi in cui i cittadini pagano il canone come in Italia: Austria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Finlandia, Francia, Regno Unito, Irlanda, Malta, Polonia, Svezia, Slovenia e Slovacchia.
La battaglia
Con esposti alla Corte dei conti, raccolte di firme e petizioni l’Aduc e altre associazioni di consumatori sono impegnate da tempo nella battaglia per abolire quella che considerano una tassa iniqua sul televisore. Ultimamente sul più famoso dei social network, Facebook, è comparso un gruppo denominato “Aboliamo il canone Rai”. In poche settimane ha raccolto migliaia di iscritti. Sono cittadini che navigano abitualmente su internet e sono abituati a fruire dei programmi tv attraverso il computer. Secondo un’interpretazione rigida della legge anche chi guarda la tv sul pc dovrebbe pagare il canone. Intanto, però, Viale Mazzini deve riflettere su questi dati: nel 2007 le disdette degli abbonati Rai sono state 340mila. I morosi accertati hanno superato quota 700mila.
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