Saturday, April 18, 2009

La Benedizione mancata


Da: MarcoZacchera.it

Pogno è un paese appollaiato sulle colline della sponda occidentale del Lago d’Orta e – come ho già denunciato alla Camera – nei giorni scorsi lì è successa una cosa piccola in sé, ma grande come simbolo per cercare di capire le nostre assurdità. Don Salvatore, il parroco (un ragazzo simpatico e “solare”, che conosco bene da tanti anni) chiede infatti di benedire – come ogni anno – la scuola elementare, ma gli si risponde di no da parte delle Autorità scolastiche perché la scuola “è un edificio laico” e poi perché non si devono “traumatizzare” i tre bambini di famiglie islamiche (su molte decine di alunni) che non sono cristiani. Don Salvatore non molla, denuncia il... caso e così adesso in zona ne discutono tutti. Ho chiesto alla ministro Gelmini di essere molto chiara nello spiegare come comportarsi in futuro su queste questioni, ma anche perché mai i diritti di tre bambini debbano impedire alla stragrande maggioranza dei loro compagni di assistere ad un atto legato alla tradizione popolare e cristiana delle nostre terre. Non mi piacciono i talebani e gli integralisti - siano essi musulmani o cristiani - ma difendo con forza la storia, il diritto, le radici di un popolo che non ha senso vengano tranciate per la asserita “libertà” di laici da strapazzo che – se tra l’altro poi sono atei, non credenti od agnostici – non capisco perché mai debbano scandalizzarsi per un po’ di acqua benedetta in cui non sono tenuti a scorgere un simbolo di pace, come invece possono vederlo i credenti. Ma possibile che non si riesca a capire che tutta questa fregola di perdere le proprie caratteristiche storiche, culturali e religiose danneggia un popolo, lo rende meno unito, ne fa perdere l’identità? Siamo in un paese sempre più multietnico e multireligioso dove chiunque può e deve professare la propria Fede, ma dove come comunità abbiamo un disperato bisogno di simboli, di punti di riferimento, di tradizioni comuni cui legarci per non spingerci all’auto-distruzione di chi infatti non ha poi più il coraggio di dirsi cristiano e occidentale.

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