Da: La Prealpina
Gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua in bottiglia. Uno spreco inutile, dato che l'acqua che sgorga dal rubinetto è più controllata e sicura di quella acquistata e, salvo casi particolari, legati più che altro alla rete distributiva, non comporta rischi per la salute. Ma, allora, perché sulle tavole degli italiani compare spesso l'acqua imbottigliata? A questa ed ad altre domande, ha risposto Luca Martinelli, giornalista toscano di "Altraeconomia" ed autore di una piccola guida al consumo critico dell'acqua. Il suo opuscolo è stato divulgato dal Comune di Gravellona Toce, durante una serata, intitolata "Acqua cara o cara Acqua?" svoltasi presso la biblioteca "Camona", lo scorso 31 marzo, al fine di sensibilizzare la popolazione su l'uso consapevole di questo bene primario. Oltre a questo, sulle emittenti radio Rvl e Rto, il Comune ha realizzato brevi spot per sensibilizzarne l'uso dell'acqua potabile. Il consumo di acqua in bottiglia, sorta per scopi terapeutici, come ha spiegato Martinelli, invitato per l'occasione, era indicata per contrastare talune patologie. Oggi invece si acquista perché si è attirati dalla pubblicità. (Luisa Paonessa)
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