Saturday, May 2, 2009

Bozza Calderoli: Vco a rischio


Da: La Prealpina

La bozza Calderoli sullo snellimento degli enti locali, presentata in questi giorni dal governo alla conferenza delle Regioni, ha fatto saltare sulla sedia moltissima gente. Il perché è presto detto. S'ipotizza un secco colpo di scure sulle Comunità montane che sarebbero abolite, la cancellazione con un semplice tratto di penna degli enti che gestiscono i parchi regionali, l'abolizione delle Autorità d'ambito territoriale che garantiscono l'acqua potabile e le fognature, la soppressione dei Consorzi di bonifica responsabili della difesa del suolo, degli argini e dei fiumi. Ma c'è di più. Infatti, la bozza del disegno di legge delega Calderoli che riforma il Testo unico sulle autonomie locali, non si limita ad usare la mano pesante su enti minori e strutture (la cui presunta inutilità è tutta da dimostrare), ma punta dritto anche sulle Province minori come quella del Vco. L'operazione sopprimi-Province non sarà fatta d'un fiato in due anni ed i criteri saranno - almeno all'apparenza - più "soft": solo le Province molto piccole, poco efficienti o incongrue per conformazione territoriale saranno soppresse. Da un primo calcolo si ipotizza che saranno circa il 20 per cento le Province che rischiano di finire sotto la ghigliottina governativa. Ed il Vco, se pensiamo alla sua dimensione demografica, rischia di brutto. Niente appello, invece, per le 220 Comunità montane recentemente "riformate" (prima erano 356), di cui 22 in Piemonte e tre tra il Vco ed il Novarese. Le loro funzioni, secondo quanto sta scritto nella bozza di riforma, passeranno alle Province. A queste ultime passerebbe anche la gestione degli Enti parco regionali e dei Consorzi di bonifica. Nel caso dei Bim - i Bacini imbriferi montani - che gestiscono i risarcimenti che l'Enel e le compagnie elettriche sono tenuti a pagare alle zone di montagna per lo sfruttamento dei corsi d'acqua, le risorse finirebbero a province e Regioni. Saranno ridotti anche i consigli comunali (qualche esempio? A Verbania si passerebbe da 40 a 20 consiglieri, a Domodossola e Omegna da 20 a 10, sotto i tremila abitanti da 12 a 6). Le giunte sarebbero, di conseguenza, molto più snelle delle attuali.
L'assurdo è che si è lavorato per dare più forza e peso agli enti montani e più autonomia alla provincia e ci si troverebbe con un pugno di mosche in mano. Una realtà montana come il Vco pagherebbe un prezzo intollerabile. Marco Travaglini (Consigliere regionale Pd)

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