Da: La Prealpina
Sopralluogo della commissione del Ministero dei Beni culturali e ambientali a Villa Marina, lo stabile all’interno dell’area interessata alla realizzazione dell’albergo in previsione del quale la proprietà aveva acquisito, presentandosi all’asta a suo tempo bandita dal Comune di Stresa, i 13mila metri cubi edificabili cui aveva rinunciato un’immobiliare milanese sulla superficie a monte del distributore in direzione di Belgirate. Un sopralluogo, quello di martedì scorso, deciso dopo la riunione del comitato tecnico scientifico del 30 marzo scorso a Roma, cui aveva partecipato, oltre alle associazioni ambientaliste che s'erano opposte in sede regionale all'assegnazione dei 13mila metri cubi paventando conseguenze nefaste per lo stabile di Villa Marina, anche il legale del capogruppo di "Stresa ci unisce", Giovanbattista Vecchi, contrario all'operazione fin dalla prima ora. Dopo lo stop imposto dalla Soprintendenza regionale, la proprietà s'era rivolta al ministero. Il sopralluogo di martedì, quindi, è fondamentle ai fini del futuro dell'area. Soltando in caso di via libera da Roma, infatti, la proprietà potrà procedere proponendo una variante ad hoc al Piano regolatore e il Comune incassare la cifra cui sono state assegnate le volumetrie.
Villa Marina, intanto, non cessa di suscitare discussioni. È delle scorse settimane, infatti, un duro botta e risposta via web tra Lucio Alberto Casaroli, presidente dell'associazione animalista Cometa, e il sindaco Canio Di Milia. Al primo, che accusava l'amministrazione di volere «la distruzione di villa Marina», il primo cittadino rispondeva a muro duro di aver vincolato la proprietà a salvaguardarla pur nell’ambito della realizzazione della futura struttura alberghiera.
(M.Ra.)
Villa Marina, intanto, non cessa di suscitare discussioni. È delle scorse settimane, infatti, un duro botta e risposta via web tra Lucio Alberto Casaroli, presidente dell'associazione animalista Cometa, e il sindaco Canio Di Milia. Al primo, che accusava l'amministrazione di volere «la distruzione di villa Marina», il primo cittadino rispondeva a muro duro di aver vincolato la proprietà a salvaguardarla pur nell’ambito della realizzazione della futura struttura alberghiera.
(M.Ra.)
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