E’ iniziato in anticipo il conto alla rovescia in vista delle elezioni di marzo per il sindaco e il consiglio comunale, a Stresa. Contatti pre elettorali, caccia alle alleanze e ai candidati hanno preso il via da alcune settimane. I più attivi, finora, sembrerebbero Pdl e Lega Nord, in cerca di una strategia comune. Ma sulla strada dell’alleanza, ora, si profila un ostacolo: il sindaco uscente Canio Di Milia, che ha guidato per cinque anni la lista civica «Stresa e frazioni», al cui interno hanno trovato posto persone di vario orientamento politico.
Secondo Valerio Cattaneo, coordinatore provinciale del Pdl, «Di Milia è un sindaco del Pdl e con il suo vice Giuseppe Bottini ha amministrato molto bene. Ribadisco l’importanza di un accordo con la Lega e la totale disponibilità del Pdl a discutere, incominciando dai programmi». La sensazione, comunque, è che il nome di Di Milia da parte del Pdl sia blindato. E la Lega non ci sta: «Di Milia non sarà mai il nostro candidato sindaco. Siamo un partito serio: il suo modo di fare politica e il nostro sono agli opposti» dice il senatore Enrico Montani, segretario provinciale del Carroccio. E aggiunge: «Sul vicesindaco Giuseppe Bottini invece abbiamo già dato la nostra disponibilità, ma non abbiamo più saputo nulla dal Pdl».
Gianbattista Vecchi, capogruppo della lista «Stresa ci unisce», non si sbilancia: «Ho detto per tempo che non mi sarei ricandidato, ma mi è stato chiesto di essere di nuovo della partita. Non ne sarei entusiasta, ma se servisse a ribaltare un risultato scontato mi metterei a disposizione. E poi mi piacerebbe raccontare la verità sui risultati dell’amministrazione Di Milia». Il sindaco uscente, dalla sua, punta a proseguire l’esperienza: «Penso che la lista civica aperta a esperienze politiche diverse - dice Di Milia - abbia dato ottimi risultati, in una città dove le tensioni partitiche hanno sempre condizionato lo sviluppo. Vorrei quindi proseguire su questa strada, continuando a puntare sulle persone».
(Di Luca Gemelli su La Stampa;foto La Stampa)
Secondo Valerio Cattaneo, coordinatore provinciale del Pdl, «Di Milia è un sindaco del Pdl e con il suo vice Giuseppe Bottini ha amministrato molto bene. Ribadisco l’importanza di un accordo con la Lega e la totale disponibilità del Pdl a discutere, incominciando dai programmi». La sensazione, comunque, è che il nome di Di Milia da parte del Pdl sia blindato. E la Lega non ci sta: «Di Milia non sarà mai il nostro candidato sindaco. Siamo un partito serio: il suo modo di fare politica e il nostro sono agli opposti» dice il senatore Enrico Montani, segretario provinciale del Carroccio. E aggiunge: «Sul vicesindaco Giuseppe Bottini invece abbiamo già dato la nostra disponibilità, ma non abbiamo più saputo nulla dal Pdl».
Gianbattista Vecchi, capogruppo della lista «Stresa ci unisce», non si sbilancia: «Ho detto per tempo che non mi sarei ricandidato, ma mi è stato chiesto di essere di nuovo della partita. Non ne sarei entusiasta, ma se servisse a ribaltare un risultato scontato mi metterei a disposizione. E poi mi piacerebbe raccontare la verità sui risultati dell’amministrazione Di Milia». Il sindaco uscente, dalla sua, punta a proseguire l’esperienza: «Penso che la lista civica aperta a esperienze politiche diverse - dice Di Milia - abbia dato ottimi risultati, in una città dove le tensioni partitiche hanno sempre condizionato lo sviluppo. Vorrei quindi proseguire su questa strada, continuando a puntare sulle persone».
(Di Luca Gemelli su La Stampa;foto La Stampa)