di Roberta Luini – Stresa ci Unisce -
Finalmente inizia a farsi sentire un po' l'atmosfera pre-elettorale.
Come sempre suscita emozioni e reazioni e come ovvio talvolta i toni si accendono ma è anche questo il bello: metterci la passione e non frenare la spontaneità con la quale si affronta questo periodo.
Leggendo i blog cittadini e sentendo le impressioni della
gente sorgono alcune riflessioni, anche frutto della mia esperienza come Consigliere comunale.
La prima riguarda il ruolo e l'atteggiamento del nostro Sindaco, che molti definiscono arrogante e comunque poco incline alla prerogativa di “sindaco di tutti” con la quale si era presentato cinque anni fa.
Sicuramente Di Milia ha fin dall'inizio impostato la sua amministrazione accentrandone fortemente l'immagine sulla sua persona ma ha finito, così facendo, per contribuire a creare un'atmosfera di scontro ed un profondo scollamento, dovendo invece un buon Sindaco, proprio per il ruolo istituzionale che ricopre, favorire il dialogo tra le varie espressioni, anche quelle critiche, della società civile.
I suoi sostenitori potranno obiettare che tale clima di scontro sia da attribuire alle “opposizioni” politiche, ma fa perfettamente parte delle regole democratiche che chi non governa valuti e controlli chi governa, e che chi governa lavori.
In questi anni abbiamo assistito a diverse espressioni ed iniziative volte ad arginare qualsiasi possibilità di critica all'operato del sindaco e laddove gli “errori” compiuti si sono rivelati spudoratamente clamorosi si è gridato al complotto, mandando al massacro la vittima sacrificale di turno (ogni riferimento a Stresa Servizi e alle catartiche dimissioni di Maltauro è puramente voluto...).
Non solo. Il negare lo spazio sul giornalino cittadino alle opposizioni, lo scagliarsi contro chiunque anche esterno al mondo politico si permetta di opporre un appunto al “capo” (anche se l'oggetto sono tre oche), il negare troppo spesso verità evidenti, il continuo riferirsi alle amministrazioni passate come incapaci - di fronte all'arrivo del “messia” che ha risolto tutti i problemi di Stresa, attribuendosi i meriti di quelle stesse amministrazioni bistrattate -, la pubblica censura di chi da' voce al dissenso, sono tutti comportamenti che trasmettono una pesante sensazione di insicurezza che stride pesantemente con la figura di uomo forte che il Sindaco ha voluto interpretare.
A tutto ciò si aggiunga una certa scorrettezza che è emersa ancora in questi giorni con la rivelazione degli acquirenti degli spazi di affissione abusando del ruolo ricoperto, scorrettezza già emersa in passato con l'accusa, poi caduta nel vuoto, alla stessa forza politica di voler imporre propri uomini nella municipalizzata.
Infine il posizionamento politico del sindaco non contribuisce a fare chiarezza ma in questo caso la responsabilità non può e non deve essere attribuita solo a lui e qui si ricollega la mia seconda considerazione.
Ritengo che dal momento in cui una persona che ricopre cariche pubbliche decide di tesserarsi per un partito, sia giusto che renda pubblica tale sua appartenenza, altrimenti può evitare. Resto basita - come tesserata PdL e membro di un fantomatico direttivo cittadino - di fronte alla decisa smentita del Sindaco di essere anch'egli tesserato del mio partito in consiglio comunale e dopo pochi giorni sentirlo definire con fierezza “sindaco del PdL” dal coordinatore provinciale.
D'altronde però esiste il PdL a Stresa? Sono mesi che provo a parlare con esponenti del partito che sembrano essersi volatilizzati. Qualcuno sa quale sia la posizione del partito di maggioranza assoluta sulle principali tematiche della città? O forse le decisioni vengono prese da chi di Stresa non sa nulla, forte del bacino di voti e delle congenite divisioni tipiche degli stresiani. Mi piacerebbe che il PdL si decidesse a confrontarsi, facendo vedere che esiste e che non ci ha lasciati soli.
Stresa non è solo un Comune da conquistare, una bandierina da puntare, una manciata di voti da gestire, Stresa è una città che ha bisogno di persone serie, corrette e vere, pronte a mettersi in gioco.
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