Oltre mille persone hanno assistito ieri pomeriggio alla consueta rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, che ha coinvolto 150 figuranti nel corteo della Sacra Famiglia e nella rievocazione degli antichi mestieri lungo le vie del centro storico. Confermata la tradizione multietnica della celebrazione, con un giovane senegalese ad impersonare uno dei Magi.
È partito alle 15.30 di ieri - con Maria in groppa all’asinello e Giuseppe a piedi, seguiti da un corteo di pastorelli, spazzacamini e un piccolo gregge di capre - il presepe vivente conclusosi con l’adorazione dei Magi davanti alla grotta sistemata nel parco di Villa Ducale. L’itinerario, idealmente riferito al peregrinare di Maria e del suo sposo in cerca di un rifugio dove far venire alla luce il bambin Gesù, s’è snodato per le vie del centro, toccando piazza Cadorna per poi confluire al parco dove il narratore, Roberto Donghi, ha ricostruito le vicende che hanno portato alla travagliata nascita del Divin bambino. Nel frattempo, i magi, muovendosi rispettivamente dal Palazzo dei congressi, da piazzetta San Michele e da via Anna Maria Bolongaro, si sono incontrati, hanno bussato alla reggia di Erode, anch’essa sistemata all’interno del parco di Villa Ducale, e hanno ricevuto l’indicazione di Betlemme e l’invito, poi eluso, a tornare a riferire al re prima di arrivare davanti alla grotta e offrire i loro doni: oro, incenso e mirra. La tradizione del presepe vivente rappresentato all’Epifania è nata a Vedasco, frazione collinare di Stresa, dove esiste una chiesa ormai inagibile dedicata ai Re Magi. È stata ripresa dal comitato “Vedasco presepe vivente e Re Magi nel 2000” ed allestita, fino al 2005, nelle vie del paese. Poi è stata “rilevata” dalla Pro Stresa e trapiantata nel capoluogo dove va in scena grazie all’impegno di un centinaio di figuranti. Dei tre Magi, il ruolo di Melchiorre è affidato a un immigrato di colore, seguendo l’iconografia tradizionale. Diverse le rievocazioni religiose e i riti laici legati all’Epifania. La Befana ha fatto la sua comparsa a Suna, Cannobio, Macugnaga (sugli sci), a Vogogna, a Gravellona (sui pattini), mentre sulla pista di ghiaccio dell’Arena di Verbania s’è disputata una partita di hockey con le scope. Falò della “Carcavegia” martedì sera a Premosello, mentre ieri a Domodossola, alla chiesa della Cappuccina, è andato in scena il presepe vivente.
(tratto da M.Ra. su La Prealpina foto:la stampa)
È partito alle 15.30 di ieri - con Maria in groppa all’asinello e Giuseppe a piedi, seguiti da un corteo di pastorelli, spazzacamini e un piccolo gregge di capre - il presepe vivente conclusosi con l’adorazione dei Magi davanti alla grotta sistemata nel parco di Villa Ducale. L’itinerario, idealmente riferito al peregrinare di Maria e del suo sposo in cerca di un rifugio dove far venire alla luce il bambin Gesù, s’è snodato per le vie del centro, toccando piazza Cadorna per poi confluire al parco dove il narratore, Roberto Donghi, ha ricostruito le vicende che hanno portato alla travagliata nascita del Divin bambino. Nel frattempo, i magi, muovendosi rispettivamente dal Palazzo dei congressi, da piazzetta San Michele e da via Anna Maria Bolongaro, si sono incontrati, hanno bussato alla reggia di Erode, anch’essa sistemata all’interno del parco di Villa Ducale, e hanno ricevuto l’indicazione di Betlemme e l’invito, poi eluso, a tornare a riferire al re prima di arrivare davanti alla grotta e offrire i loro doni: oro, incenso e mirra. La tradizione del presepe vivente rappresentato all’Epifania è nata a Vedasco, frazione collinare di Stresa, dove esiste una chiesa ormai inagibile dedicata ai Re Magi. È stata ripresa dal comitato “Vedasco presepe vivente e Re Magi nel 2000” ed allestita, fino al 2005, nelle vie del paese. Poi è stata “rilevata” dalla Pro Stresa e trapiantata nel capoluogo dove va in scena grazie all’impegno di un centinaio di figuranti. Dei tre Magi, il ruolo di Melchiorre è affidato a un immigrato di colore, seguendo l’iconografia tradizionale. Diverse le rievocazioni religiose e i riti laici legati all’Epifania. La Befana ha fatto la sua comparsa a Suna, Cannobio, Macugnaga (sugli sci), a Vogogna, a Gravellona (sui pattini), mentre sulla pista di ghiaccio dell’Arena di Verbania s’è disputata una partita di hockey con le scope. Falò della “Carcavegia” martedì sera a Premosello, mentre ieri a Domodossola, alla chiesa della Cappuccina, è andato in scena il presepe vivente.
(tratto da M.Ra. su La Prealpina foto:la stampa)
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