Ultimatum sul Mottarone. I manufatti in cemento e calcestruzzo nei pressi della stazione di arrivo della seggiovia vicino alla croce sulla sommità della «montagna dei due Laghi» sono abusivi e da abbattere entro sessanta giorni: è quanto prescrive l’ordinanza, firmata dal responsabile del servizio edilizia privata ed urbanistica del Comune di Stresa Ugo Palmieri. Secondo gli accertamenti portati a termine dagli uffici comunali, nel punto più panoramico sulla vetta del Mottarone sarebbero infatti stati realizzati, oltre alla stazione di arrivo della seggiovia,
una superficie in cemento armato di circa 10 metri per 10, su cui insiste un fabbricato in legno, e un camminamento e un cordolo perimetrale in calcestruzzo.
Le opere, attualmente coperte dalla neve ma che anche in sua assenza non vanno a modificare il profilo del panorama della vetta già sfregiata dalle numerose antenne, «sono state eseguite – rileva l’ordinanza - in difformità dal permesso a costruire e dalla prescritta autorizzazione paesaggistica». Il provvedimento di abbattimento, così come prescrive la legge, è stato notificato dal Comune di Stresa alla società Ferrovie del Mottarone, concessionaria della vicina seggiovia nonché affittuaria dell’area, alla società di costruzione Crivelli di Novara, all’ingegnere Stefano Chieu, direttore dei lavori, e all’amministrazione Borromeo, proprietaria dell’area.
Qualora non fosse rispettato il termine dei sessanta giorni per l’abbattimento delle opere, il Comune potrebbe procedere direttamente al ripristino dei luoghi e comunque acquisire al patrimonio comunale le aree in questione. Gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica per gli eventuali provvedimenti di competenza. «Si tratta di un’area di grande valore paesaggistico – sottolinea il sindaco Canio Di Milia – questo è il secondo intervento del genere dell’amministrazione in un anno per opere abusive sulla vetta del Mottarone, lo scorso anno ordinammo l’abbattimento di un chiosco per il noleggio sci risultato anch’esso abusivo».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)
Monday, February 15, 2010
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