Da: La Prealpina
Comincia oggi all’Hotel Regina Palace una tre giorni scientifica, dedicata alle cellule staminali e alle loro applicazioni in campo medico. Organizzato dalla Fondazione svizzera Serono Symposia, il convegno richiamerà a Stresa i più illustri esperti a livello mondiale, tra cui il Premio Nobel per la Medicina 2007, l’inglese Martin Evans, a cui si deve nel 1981 la scoperta delle cellule staminali embrionali.
L’obiettivo della conferenza, il cui organizzatore scientifico è Fulvio Gandolfi, del laboratorio di Embriologia Biomedica dell’Università di Milano, è quello di fare il punto sulla ricerca delle staminali, settore che spesso occupa le cronache per le annunciate implicazioni mediche. Spesso, infatti, le cellule staminali vengono associate a grandi speranze per un rapido sviluppo di terapie innovative da un lato e a grandi paure di oltrepassare quei confini naturali, il cui superamento pone problemi etici. Le cellule staminali sono cellule primitive, che hanno quale caratteristica la capacità di trasformarsi in qualunque altra cellula del corpo. Tra le applicazioni futuribili la possibilità di riparare tessuti o addirittura interi organi. Tra i temi in discussione a Stresa, la biologia delle staminali nei tessuti muscolari e cardiaci e le loro applicazioni terapeutiche, nonché le prospettive per malattie neurodegenerative.
Comincia oggi all’Hotel Regina Palace una tre giorni scientifica, dedicata alle cellule staminali e alle loro applicazioni in campo medico. Organizzato dalla Fondazione svizzera Serono Symposia, il convegno richiamerà a Stresa i più illustri esperti a livello mondiale, tra cui il Premio Nobel per la Medicina 2007, l’inglese Martin Evans, a cui si deve nel 1981 la scoperta delle cellule staminali embrionali.
L’obiettivo della conferenza, il cui organizzatore scientifico è Fulvio Gandolfi, del laboratorio di Embriologia Biomedica dell’Università di Milano, è quello di fare il punto sulla ricerca delle staminali, settore che spesso occupa le cronache per le annunciate implicazioni mediche. Spesso, infatti, le cellule staminali vengono associate a grandi speranze per un rapido sviluppo di terapie innovative da un lato e a grandi paure di oltrepassare quei confini naturali, il cui superamento pone problemi etici. Le cellule staminali sono cellule primitive, che hanno quale caratteristica la capacità di trasformarsi in qualunque altra cellula del corpo. Tra le applicazioni futuribili la possibilità di riparare tessuti o addirittura interi organi. Tra i temi in discussione a Stresa, la biologia delle staminali nei tessuti muscolari e cardiaci e le loro applicazioni terapeutiche, nonché le prospettive per malattie neurodegenerative.
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