
Sul rischio, evocato da alcuni media nazionali, di licenziamenti in massa di badanti clandestine da parte delle famiglie più povere (rischio che avrebbero già iniziato a manifestarsi dopo l’approvazione del decreto), Daniela Gattuso, che segue le pratiche di regolarizzazione per Cgil Vco, ha risposto: «Non ci risultano casi di questo genere da noi, anche se è difficile che, qualora esistessero, ci vengano segnalati». «Rimane il rischio - ha precisato Bartolini - che la regolarizzazione si trasformi in una tassa occulta a carico della badante, da scalare sulla retribuzione da parte del datore di lavoro. Il decreto si presta poi ad altri tipi di abuso: sono appena tornato dalle vacanze in Toscana, dove ho appreso che anche alcuni imprenditori edìli si accingerebbero a regolarizzare i propri dipendenti come badanti. Immaginatevi che succederebbe in caso d’infortunio sul lavoro… Lo dico non perché il rischio ci sia anche da noi, ma per mettere in evidenza tutti i limiti del decreto». Le riserve politiche di Cgil sul decreto sono state ribadite dal segretario provinciale, Clara Aldera. (Di M.Ra. su La Prealpina)
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