Nel mese di luglio la Regione Piemonte ha appellato presso il Consiglio di Stato le sentenze del TAR regionale che aveva accolto le domande di sospensione ai provvedimenti regionali sul riordino delle Comunità montane, proposte dalle Comunità Alta Valle di Susa e Comunità Antigorio, Divedro e Formazza.
Le due Comunità, contrarie agli accorpamenti ipotizzati dalla Regione, avevano chiesto al TAR di sospendere la legge regionale 19, del 1 luglio 2009, che prevede una riduzione del numero di Comunità montane e non lo cancellazione totale, come indicato dal Governo. A seguito del procedimento del TAR, la Regione ha prestato ricorso al Consiglio di Stato che ha accolto le argomentazioni della Giunta regionale, consentendo di avviare il processo di riordino territoriale delle stesse Comunità.
La Giunta pertanto sta predisponendo i decreti di commissariamento, per cui 42 delle 48 comunità montane saranno interessate dalla disciplina di riordino. “Avendo già approvato il regolamento elettorale - sottolinea la presidente regionale Mercedes Bresso - che disciplina le elezioni delle nuove Comunità montane previste per il prossimo 7 novembre, si procede ora con la piena attuazione della legge regionale 19/2009, attuando il percorso che consentirà di avere 22 Comunità montane di dimensioni più grandi e rafforzate nel loro ruolo e nelle loro funzioni e quindi capaci di interpretare meglio le esigenze del territorio”.
“In questo modo si evita il caos che la sospensione avrebbe prodotto nel corso del riordino delle comunità – spiega l’assessore regionale Sergio Luigi Ricca - La nostra posizione si rafforza grazie anche al pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha confermato con la sentenza del 24 luglio 2009 un giudizio di piena legittimità della legge regionale di riordino delle Comunità. Ci impegniamo ora ad attuare un percorso graduale di riordino che permetterà di rafforzare e non lasciare morire le Comunità”.
Le due Comunità, contrarie agli accorpamenti ipotizzati dalla Regione, avevano chiesto al TAR di sospendere la legge regionale 19, del 1 luglio 2009, che prevede una riduzione del numero di Comunità montane e non lo cancellazione totale, come indicato dal Governo. A seguito del procedimento del TAR, la Regione ha prestato ricorso al Consiglio di Stato che ha accolto le argomentazioni della Giunta regionale, consentendo di avviare il processo di riordino territoriale delle stesse Comunità.
La Giunta pertanto sta predisponendo i decreti di commissariamento, per cui 42 delle 48 comunità montane saranno interessate dalla disciplina di riordino. “Avendo già approvato il regolamento elettorale - sottolinea la presidente regionale Mercedes Bresso - che disciplina le elezioni delle nuove Comunità montane previste per il prossimo 7 novembre, si procede ora con la piena attuazione della legge regionale 19/2009, attuando il percorso che consentirà di avere 22 Comunità montane di dimensioni più grandi e rafforzate nel loro ruolo e nelle loro funzioni e quindi capaci di interpretare meglio le esigenze del territorio”.
“In questo modo si evita il caos che la sospensione avrebbe prodotto nel corso del riordino delle comunità – spiega l’assessore regionale Sergio Luigi Ricca - La nostra posizione si rafforza grazie anche al pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha confermato con la sentenza del 24 luglio 2009 un giudizio di piena legittimità della legge regionale di riordino delle Comunità. Ci impegniamo ora ad attuare un percorso graduale di riordino che permetterà di rafforzare e non lasciare morire le Comunità”.
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