Thursday, November 19, 2009

Sugli sci come sulle strade. Ora ci vuole l’assicurazione


Sugli sci come in auto. Da quest’anno, infatti, in tutte le stazioni sciistiche del Piemonte sarà obbligatorio essere coperti da un’assicurazione per la responsabilità civile. La legge regionale parla chiaro: «L’utilizzo delle piste è subordinato alla stipula di un contratto di assicurazione per la Rc da parte dell’utente, per danni o infortuni che può causare a terzi».
Se per Gianluca Vignale, consigliere regionale del Pdl primo firmatario della nuova legge «da oggi in Piemonte si scierà più sicuri», per molti - soprattutto per i gestori degli impianti - ci sono da chiarire diverse perplessità. «Cosa accadrà se uno sci alpinista raggiungerà il Monte Moro dal versante svizzero e scenderà sulle piste di Macugnaga? Dovrà essere multato di 250 euro perché non assicurato?» commenta contrariato Maurizio Besozzi, presidente della «Monterosa star» che gestisce il comprensorio di Macugnaga. Chi sarà trovato sprovvisto di assicurazione infatti potrà essere sanzionato dalle forze dell’ordine con multe che vanno dai 40 ai 250 euro.
L’obbligo dell’assicurazione, comunque, non implica responsabilità oggettiva per i gestori. Le stazioni potranno proporre un costo aggiuntivo al giornaliero per la stipula del contratto, che lo sciatore già assicurato eventualmente rifiuterà. «Sono sei anni che offriamo un’assicurazione giornaliera o stagionale - spiega Roberta Rolandi, che gestisce la stazione di Domobianca -. Continueremo sulla nostra strada: chi vorrà potrà stipulare il contratto di responsabilità civile con un piccolo costo aggiuntivo». Contrario all’«imposizione» regionale uno dei precursori dello snowboard in Ossola, Gianvittorio Galtarossa: «Credo che sia la solita legge all’italiana».
Galtarossa cita l’esempio di Svizzera e Austria, dove da anni vengono proposte assicurazioni del genere con la differenza che coprono non solo i danni arrecati a terzi, ma anche altri costi: «Se l’elicottero del 118, ad esempio, dovesse intervenire a recuperarmi ferito o disperso, è giusto che ci sia una formula che copra la spesa senza farla gravare sullo Stato» conclude Galtarossa.
(Di Alessandro Cobianchi su La Stampa)

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