Da: La Stampa
Disobbedienza ma civile, senza infrangere le regole. E’ il nuovo corso della protesta abbracciata dal Comitato pendolari di Verbania, ormai punto di riferimento con il proprio sito internet dell’esasperazione dei viaggiatori: tutti stufi di dover subire, sulle linee che collegano Domodossola a Milano e Torino, ritardi di ore, sedili sporchi, porte che non si aprono, vetture superaffollate, tagli alle corse. La novità, on line all’indirizzo xoomer.virgilio.it/comitato_pendolari_vb, è il modulo per aderire allo «sciopero dell’abbonamento». Nessuna ribellione, solo una scheda da compilare con i propri dati e consegnare al controllore quando viene richiesto di esibire l’abbonamento. Inoltre, viene lasciato lo spazio per annotare qualsiasi cosa non funzioni (vagoni sporchi, porte che non si aprono, dispositivi di sicurezza in tilt).
«In questo modo - spiega Umberto Gatto, del Comitato pendolari - siamo dalla parte della legalità e non potremo essere perseguiti con sanzioni. Trenitalia non avrà il danno di dover rinunciare ai soldi degli abbonamenti: è una protesta simbolica, che però ci consente di far sapere giornalmente alla direzione delle Ferrovie quali sono le cose che non vanno». (Filippo Rubertà)
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«In questo modo - spiega Umberto Gatto, del Comitato pendolari - siamo dalla parte della legalità e non potremo essere perseguiti con sanzioni. Trenitalia non avrà il danno di dover rinunciare ai soldi degli abbonamenti: è una protesta simbolica, che però ci consente di far sapere giornalmente alla direzione delle Ferrovie quali sono le cose che non vanno». (Filippo Rubertà)
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