Cannobio, Cannero Riviera e Belgirate. E poi Stresa, Lesa, Baveno e Verbania. Sono le localita' sulle sponde del Lago Maggiore premiate dalla Goletta dei Laghi di Legambiente con le ''vele'' dell'ecosostenibilita'. Pulizia dell'acqua, salute delle coste, uso del suolo, energia sostenibile, buona mobilita', sono i parametri di Legambiente per attribuire a una localita' lacustre un massimo di 5 vele, che la identifichino come possibile meta di turismo verde e di bagni ''puliti''.
Quattro stelle sono andate a Cannobio, Cannero e Belgirate; tre ciascuna alle altre localita', le cui amministrazioni - spiegano gli osservatori di Goletta dei Laghi - ''si sono distinte per la promozione del turismo'', in modo rispettoso dell'ambiente. Dalle rilevazioni del Cigno Azzurro - che l'anno scorso aveva monitorato i piu' piccoli laghi di Candia, Avigliana, Sirio e Viverone - il Lago Maggiore risulta diviso in due: una meta' pulita, quella piemontese, e una dove l'inquinamento, grazie a una diversa legislazione regionale, supera i livelli di guardia, quella lombarda. E anche in Piemonte basta spostarsi di pochi chilometri dai punti premiati dalle vele per trovare zone inquinate o molto inquinate, come, proprio a Lesa, la foce del torrente Erno, che pure e' dichiarata balneabile dall'Arpa, o ad Arona quella del torrente Vevera, o, infine, nella pulitissima Baveno in corrispondenza della foce in via Strada del Sempione.
Insomma, quando si tratta di fare il bagno tutto sta a scegliersi la location: lontana da fiumi e corsi d'acqua, che portano l'inquinamento raccolto in tutto il loro tragitto, e possibilmente segnalato dalle vele, che completano - senza pero' sostituirlo - il giudizio di balneabilita' pronunciato dall'autorita' regionale, secondo cui, sul Lago Maggiore, sono 20 le sponde da cui ci si puo' tuffare. (ANSA)
Quattro stelle sono andate a Cannobio, Cannero e Belgirate; tre ciascuna alle altre localita', le cui amministrazioni - spiegano gli osservatori di Goletta dei Laghi - ''si sono distinte per la promozione del turismo'', in modo rispettoso dell'ambiente. Dalle rilevazioni del Cigno Azzurro - che l'anno scorso aveva monitorato i piu' piccoli laghi di Candia, Avigliana, Sirio e Viverone - il Lago Maggiore risulta diviso in due: una meta' pulita, quella piemontese, e una dove l'inquinamento, grazie a una diversa legislazione regionale, supera i livelli di guardia, quella lombarda. E anche in Piemonte basta spostarsi di pochi chilometri dai punti premiati dalle vele per trovare zone inquinate o molto inquinate, come, proprio a Lesa, la foce del torrente Erno, che pure e' dichiarata balneabile dall'Arpa, o ad Arona quella del torrente Vevera, o, infine, nella pulitissima Baveno in corrispondenza della foce in via Strada del Sempione.
Insomma, quando si tratta di fare il bagno tutto sta a scegliersi la location: lontana da fiumi e corsi d'acqua, che portano l'inquinamento raccolto in tutto il loro tragitto, e possibilmente segnalato dalle vele, che completano - senza pero' sostituirlo - il giudizio di balneabilita' pronunciato dall'autorita' regionale, secondo cui, sul Lago Maggiore, sono 20 le sponde da cui ci si puo' tuffare. (ANSA)
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