Saturday, September 12, 2009

Centrali Nucleari: Comuni e Regioni non potranno dire di no


Caro nucleare dove ti metto?
È questa la domanda che attanaglia non poco Governo, commissioni di esperti e aziende interessate a investire sul ritorno nazionale all'energia atomica. Nei prossimi mesi il Governo dovrà infatti adottare uno o più decreti legislativi di riassetto normativo “recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”. Sulla base di questa disposizione, le aziende energetiche interessate a investire nel nucleare potranno successivamente proporre la localizzazione dei siti. La scelta governativa appare in un certo senso obbligata: come sottolineato in una recente intervista a Energia24.com dal sismologo Enzo Boschi, il rischio-terremoti che interessa buona parte del nostro paese impone di costruire le centrali soltanto in poche regioni sicure. Tra queste Sardegna, Puglia, Pianura padana e, parzialmente, Veneto. Ma, escluse alcune timide aperture, il nucleare “nel proprio giardino” non piace alla grande maggioranza dei governatori italiani. Vero è che il parere delle regioni non dovrebbe essere determinante in materia: a luglio la Camera ha negato la possibilità per comuni e regioni di esprimere un parere vincolante rispetto all'approvazione della costruzione di centrali nucleari sul territorio di loro pertinenza. In un paese come l'Italia, che si è dimostrato ipersensibile a opere di minore impatto come termovalorizzatori, rigassificatori e persino impianti eolici, sarà però difficile ignorare una forte opposizione delle comunità locali.

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