«Avessimo avuto a disposizione l’Aw139 del “118” di Torino, avremmo recuperato subito il cadavere dell’escursionista tedesco caduto in val Grande. Purtroppo, con l’elicottero di stanza al ‘’118’’ di Borgosesia, se non ci sono condizioni atmosferiche ottimali, ogni operazione di soccorso rischia di saltare». Felice Darioli, responsabile della X delegazione «Valdossola» del soccorso alpino, è deluso. Più di una volta gli uomini del Cnsa, che operano sulle montagne del Verbano Cusio Ossola, hanno incontrato difficoltà negli interventi. La causa? L’inadeguatezza dell’elicottero di Borgosesia. «Il Bk 117 va in difficoltà, anche condizioni ventose certo non troppo problematiche» spiega Darioli.
Che ha davanti agli occhi la situazione creatasi tra venerdì e sabato in Ossola, durante il recupero di Gisbert Schoblocher, il quarantenne tedesco morto sotto gli occhi della figlia durante un’escursione sulle montagne di Beura. Venerdì, ad operare in zona sono intervenuti tre velivoli. Prima l’Aw139 d Torino che, dopo aver portato alcune squadre in quota e cercato di individuare il luogo della disgrazia, ha dovuto rientrare a Torino. Il vicesindaco di Beura, Davide Carigi ha deciso autonomamente, e a spese del Comune, di far decollare il velivolo privato dell’«Eliossola»: erano già le 18 ma il volo ha permesso di individuare il corpo.
Allertato, è rientrato in val d’Ossola il Bk117 che avrebbe dovuto issare a bordo la salma. Alcuni sorvoli e poi la rinuncia. Cosicché il corpo, con l’arrivo delle tenebre, è stato recuperato la mattina di sabato. «Non possiamo continuare a lavorare in queste condizioni» spiega Darioli. «Non voglio fare polemiche - dice - Non ho nulla da dire sul personale di Borgosesia, gente preparata, capace. E’ il velivolo che non è in grado di affrontare condizioni meteo che in montagna sono normali. E spesso la scarsa autonomia ne limita l’operatività».
(Art di Renato Balducci su La Stampa)
Che ha davanti agli occhi la situazione creatasi tra venerdì e sabato in Ossola, durante il recupero di Gisbert Schoblocher, il quarantenne tedesco morto sotto gli occhi della figlia durante un’escursione sulle montagne di Beura. Venerdì, ad operare in zona sono intervenuti tre velivoli. Prima l’Aw139 d Torino che, dopo aver portato alcune squadre in quota e cercato di individuare il luogo della disgrazia, ha dovuto rientrare a Torino. Il vicesindaco di Beura, Davide Carigi ha deciso autonomamente, e a spese del Comune, di far decollare il velivolo privato dell’«Eliossola»: erano già le 18 ma il volo ha permesso di individuare il corpo.
Allertato, è rientrato in val d’Ossola il Bk117 che avrebbe dovuto issare a bordo la salma. Alcuni sorvoli e poi la rinuncia. Cosicché il corpo, con l’arrivo delle tenebre, è stato recuperato la mattina di sabato. «Non possiamo continuare a lavorare in queste condizioni» spiega Darioli. «Non voglio fare polemiche - dice - Non ho nulla da dire sul personale di Borgosesia, gente preparata, capace. E’ il velivolo che non è in grado di affrontare condizioni meteo che in montagna sono normali. E spesso la scarsa autonomia ne limita l’operatività».
(Art di Renato Balducci su La Stampa)
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