Meno incidenti e meno sangue sulle strade del Piemonte. E la provincia del Vco è quella che può vantare la riduzione più consistente del numero dei morti, più che dimezzati negli ultimi sei anni. La Provincia Azzurra è anche l’unica di tutta la Regione ad aver già raggiunto il target dell’Unione europea del dimezzamento del numero delle vittime della strada rispetto al 2001 (nel 2007 sono stati il 60% in meno rispetto al 2001).
È stato presentato ieri a Torino il rapporto annuale sull’incidentalità in Piemonte elaborato dal Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale, voluto dalla Regione in collaborazione con Ires Piemonte. Un rapporto che mostra che il fenomeno si è ridimensionato tra il 2001 e il 2007: nel 2007 (anno cui si riferisce la ricerca), vi sono stati in Piemonte 14.643 incidenti, che hanno causato 21.363 feriti e 392 morti, con una riduzione del 30,4% rispetto al numero di morti del 2001. Il tasso di mortalità al 2007 è di 9 morti ogni 100mila abitanti. Il costo sociale complessivo degli incidenti stradali stimato per il 2007 è di 1.100 milioni di euro, pari a 1,06% del Pil regionale.
C’è ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo europeo di almeno dimezzare i morti sulle strade entro il 2010 - spiega l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, Daniele Borioli - ma secondo le nostre proiezioni il Piemonte potrebbe arrivare a intercettare questo risultato, raggiungendo una riduzione della mortalità del 50,5%. Tra il 2001 e oggi abbiamo raggiunto risultati importanti: in Piemonte il numero delle vittime della strada è diminuito del 30%, a fronte del 28% su scala nazionale; quello dei feriti del 15%, in Italia del 13%; infine il costo sociale generato dagli incidenti è diminuito in Piemonte del 27%, e solo del 20% a livello nazionale. Ovviamente l’obiettivo è arrivare a zero, ma questi dati ci indicano che siamo sulla strada giusta e che i nostri sforzi e l’impegno di cittadini, enti locali e forze di polizia inizia a dare i suoi frutti».
Nel Vco, come detto, il miglioramento più significativo. Gli ultimi dati ufficiali disponibili parlano di 496 incidenti stradali in provincia, con 14 morti e 664 feriti. Un calo tutt’altro che irrilevante rispetto a sei anni prima: nel 2001 gli scontri furono 692 (la riduzione è quindi stata del 28,3%), i morti 35 (-60%) e i feriti 988 (-33%). Dal rapporto emergono altri dati interessanti. Meno del 30% degli incidenti avviene in ambito extraurbano, dove si verifica però oltre il 60% dei decessi. E ben il 40% degli incidenti coinvolge utenti deboli (pedoni 11%, ciclisti 7% e motociclisti 22%). Il 36% degli incidenti si verifica in ora di punta (7-9 e le 17-19). I giorni più critici per il numero di scontri sono venerdì, giovedì e sabato ma la mortalità è più elevata la domenica e il sabato) e 231.922 sinistri con soli danni materiali (con tendenza opposta, +16% dal 2007).
( Da La Prealpina di M.M.)
È stato presentato ieri a Torino il rapporto annuale sull’incidentalità in Piemonte elaborato dal Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale, voluto dalla Regione in collaborazione con Ires Piemonte. Un rapporto che mostra che il fenomeno si è ridimensionato tra il 2001 e il 2007: nel 2007 (anno cui si riferisce la ricerca), vi sono stati in Piemonte 14.643 incidenti, che hanno causato 21.363 feriti e 392 morti, con una riduzione del 30,4% rispetto al numero di morti del 2001. Il tasso di mortalità al 2007 è di 9 morti ogni 100mila abitanti. Il costo sociale complessivo degli incidenti stradali stimato per il 2007 è di 1.100 milioni di euro, pari a 1,06% del Pil regionale.
C’è ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo europeo di almeno dimezzare i morti sulle strade entro il 2010 - spiega l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, Daniele Borioli - ma secondo le nostre proiezioni il Piemonte potrebbe arrivare a intercettare questo risultato, raggiungendo una riduzione della mortalità del 50,5%. Tra il 2001 e oggi abbiamo raggiunto risultati importanti: in Piemonte il numero delle vittime della strada è diminuito del 30%, a fronte del 28% su scala nazionale; quello dei feriti del 15%, in Italia del 13%; infine il costo sociale generato dagli incidenti è diminuito in Piemonte del 27%, e solo del 20% a livello nazionale. Ovviamente l’obiettivo è arrivare a zero, ma questi dati ci indicano che siamo sulla strada giusta e che i nostri sforzi e l’impegno di cittadini, enti locali e forze di polizia inizia a dare i suoi frutti».
Nel Vco, come detto, il miglioramento più significativo. Gli ultimi dati ufficiali disponibili parlano di 496 incidenti stradali in provincia, con 14 morti e 664 feriti. Un calo tutt’altro che irrilevante rispetto a sei anni prima: nel 2001 gli scontri furono 692 (la riduzione è quindi stata del 28,3%), i morti 35 (-60%) e i feriti 988 (-33%). Dal rapporto emergono altri dati interessanti. Meno del 30% degli incidenti avviene in ambito extraurbano, dove si verifica però oltre il 60% dei decessi. E ben il 40% degli incidenti coinvolge utenti deboli (pedoni 11%, ciclisti 7% e motociclisti 22%). Il 36% degli incidenti si verifica in ora di punta (7-9 e le 17-19). I giorni più critici per il numero di scontri sono venerdì, giovedì e sabato ma la mortalità è più elevata la domenica e il sabato) e 231.922 sinistri con soli danni materiali (con tendenza opposta, +16% dal 2007).
( Da La Prealpina di M.M.)
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