La pensione anticipata per i familiari dei disabili impiegati nella pubblica amministrazione, contenuta in una proposta di legge, "é un imbroglio per i soliti furbi e opportunisti". Lo ha affermato il ministro Renato Brunetta, oggi al Grand Hotel des Iles Borromeés di Stresa per il Forum della Terza Economia organizzato da Ambrosetti e Fondazione Socialità e Ricerche. Brunetta ha proposto all'on. Giuliano Cazzola, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera, anche lui a Stresa, di firmare una lettera che indirizzerà al presidente della Camera Gianfranco Fini. "Anche in questo caso si assiste al prevalere - ha detto Brunetta - di una melassa parlamentare bipartisan". E, sempre da Stresa, il ministro Brunetta afferma che da quando è scoppiata la crisi in Italia "la povertà è diminuita, altro che aumentata. Quello che è cresciuto sono il potere d'acquisto e i risparmi". "Tra le tante ipocrisie che si sentono – continua Brunetta - c'é anche quella della perdita del potere d'acquisto. Anzi, in 14-15 mesi di crisi è successo esattamente il contrario: al netto dei 500-600 mila lavoratori in cassa integrazione, per i quali è rimasto stabile o ha subito una lieve flessione, per 15-16 milioni di lavoratori il potere d'acquisto si è incrementato e lo stesso si può dire per i pensionati". "Diverso è il caso dei consumi, che sono caduti - ha aggiunto il ministro Brunetta - ma sono aumentati i risparmi, anche se non si quale ne è stata l'allocazione. Quindi, la crisi per gli italiani ha portato più risorse, più risparmi e meno povertà". Infine, il discorso si è spostato sul tema degli anziani, o meglio sull'ipocrisia che pervade le discussioni in merito a considerare gli anziani come risorsa, visto che poi si punta sempre più sui pre-pensionamenti. "Già adesso ci sono le condizioni, per chi vuole, di restare al lavoro più a lungo. Ma c'é troppa ipocrisia: tutti parlano della necessità di restare attivi della risorsa-anziani, poi invece si punta sui pre-pensionamenti". Il tema del lavoro delle persone 'mature' è stato al centro di un convegno stresiano. E Brunetta ha invitato a una riflessione: "La vera rivoluzione parte da noi stessi: bisogna che siano le persone, senza nascondersi dietro la foglia di fico della politica, a convincerci che è meglio restare al lavoro più a lungo. Per quanto mi riguarda, nel pubblico impiego ho alzato l'età pensionabile delle donne, portandola da 60 a 65 anni: mezza Italia mi ha insultato, i sindacati mi hanno insultato, lo hanno fatto anche le donne, con qualche eccezione, ma alla fine ce l'ho fatta, la norma è stata approvata. Io non ho partecipato al balletto dell'ipocrisia e sarebbe opportuno che tutti vi rinunciassero".
Sunday, November 1, 2009
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