Tuesday, November 3, 2009

Stresa pedonale e senza auto: Rispunta il progetto trenino


Potrebbe esserci un trenino a cremagliera, alimentato da energia elettrica prodotta con sistemi a zero emissioni di CO2, nel futuro di Stresa. Simbolo della crescita turistica della città per 50 anni, fino al 13 maggio 1963 quando cessò il servizio, il Trenino del Mottarone potrebbe tornare in versione moderna per risolvere il problema dei parcheggi e del traffico.
Per ora è solo un’ipotesi, ma questa sera il consiglio comunale potrebbe dare un primo via libera, approvando le linee di indirizzo della variante strutturale al piano regolatore. La proposta di modifica allo strumento urbanistico va ad incidere infatti sui servizi e sulle attività produttive, mentre non prevede interventi nel settore residenziale. La traccia per il trenino c’è già e ripercorre per 1,6 chilometri il percorso dei convogli da Stresa al Mottarone fino alla località Locco: qui, a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale, è immaginato un grande parcheggio, collegato alla città dal redivivo trenino. Il sindaco Canio Di Milia pensa a una Stresa libera dalle auto: «L’idea di fondo sarebbe quella di bloccare le macchine agli ingressi della città e creare un sistema di parcheggi periferici: il più importante nei pressi dello svincolo autostradale, collegato al centro dal trenino, e altri due, uno al Lido di Carciano e un altro nei pressi della Villa Pallavicino, per il traffico proveniente dalla statale del Sempione».
Per ora, ribadisce, «si tratta di un’idea, ma il suo inserimento nella variante al piano regolatore vorrebbe dire gettare le basi per la sua realizzazione, magari anche fra vent’anni, liberando la città dalle auto e rendendola più piacevole per turisti e residenti».
Il modello dell’accesso ristretto richiama l’esempio di Zermatt, nel vicino Vallese, dove le auto si fermano a Taesch e il collegamento con la cittadina è assicurato proprio da un trenino a cremagliera. Per trasformare l’ipotesi in realtà però gli ostacoli non sono indifferenti, a partire dal finanziamento che l’opera richiederebbe: «In passato Stresa ha sempre saputo pensare in grande, basta guardare al Trenino del Mottarone o al Palacongressi. Questa potrebbe essere un’altra occasione» conclude Di Milia.
(Su La Stampa di Luca Gemelli)

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