E’ tutto pronto a Stresa, per “Vedasco Re Magi e tradizione”(locandina) organizzato per mercoledì 6 prossimo, dalla Pro loco e dall’amministrazione comunale. Si tratta della rappresentazione della Natività nata in collina, a Vedasco, dove c’è una chiesa, ora inagibile, dedicata ai primi “sapienti” (dopo i pastori) adoratori di Gesù Bambino e traslocata a Stresa capoluogo da qualche anno per ragioni logistiche (difficoltà di parcheggio per il sempre più folto pubblico). L’unica incognita è costituita dal maltempo, visto che già per la giornata di oggi sono previste nevicate.
Il ritorno indietro all’anno zero dell’era cristiana, scatterà alle 12.30 dell’Epifania, in piazza Cadorna, con il prologo culinario a beneficio del pubblico: la distribuzione in piazza Cadorna di polenta “concia”, polenta e cinghiale, trippa. La rappresentazione vera e propria inizia alle 14, con l’apertura delle botteghe degli antichi mestieri. Alle 15.30, dal piazzale del Palazzo dei congressi, partono i figuranti: Giuseppe e Maria, gli angioletti, i pastori e gli spazzacamini. I Re Magi saranno dislocati lungo il percorso: Gaspare si muoverà dal Palazzo dei congressi, Baldassarre da piazzetta San Michele, Melchiorre da via Anna Maria Bolongaro. I tre si muoveranno alle 16 circa per riunirsi alla corte di Erode, sistemata sulla scalinata di villa Ducale, sede del Centro internazionale di studi rosminiani. Da qui raggiungeranno la grotta, sistemata sempre all’interno del parco di villa Ducale, per l’adorazione al divin Bambino Gesù. Il presepe vivente di Vedasco vanta il primato dell’utilizzo dei primi interpreti extracomunitari, cui sono stati affidati i ruoli fondamentali dei Re Magi, sapienti che venivano da paesi lontani secondo gli stessi Vangeli.
“Multietnicità” perfezionata nell’edizione dell’anno scorso con l’assegnazione del ruolo degli angioletti ad alcuni bimbi di colore. Messaggio recepito, il 22 dicembre, dai giovani dell’oratorio di San Vittore a Intra che hanno affidato a un immigrato, nel presepe vivente in piazza Ranzoni, il ruolo di San Giuseppe.
M.Ra.
Il ritorno indietro all’anno zero dell’era cristiana, scatterà alle 12.30 dell’Epifania, in piazza Cadorna, con il prologo culinario a beneficio del pubblico: la distribuzione in piazza Cadorna di polenta “concia”, polenta e cinghiale, trippa. La rappresentazione vera e propria inizia alle 14, con l’apertura delle botteghe degli antichi mestieri. Alle 15.30, dal piazzale del Palazzo dei congressi, partono i figuranti: Giuseppe e Maria, gli angioletti, i pastori e gli spazzacamini. I Re Magi saranno dislocati lungo il percorso: Gaspare si muoverà dal Palazzo dei congressi, Baldassarre da piazzetta San Michele, Melchiorre da via Anna Maria Bolongaro. I tre si muoveranno alle 16 circa per riunirsi alla corte di Erode, sistemata sulla scalinata di villa Ducale, sede del Centro internazionale di studi rosminiani. Da qui raggiungeranno la grotta, sistemata sempre all’interno del parco di villa Ducale, per l’adorazione al divin Bambino Gesù. Il presepe vivente di Vedasco vanta il primato dell’utilizzo dei primi interpreti extracomunitari, cui sono stati affidati i ruoli fondamentali dei Re Magi, sapienti che venivano da paesi lontani secondo gli stessi Vangeli.
“Multietnicità” perfezionata nell’edizione dell’anno scorso con l’assegnazione del ruolo degli angioletti ad alcuni bimbi di colore. Messaggio recepito, il 22 dicembre, dai giovani dell’oratorio di San Vittore a Intra che hanno affidato a un immigrato, nel presepe vivente in piazza Ranzoni, il ruolo di San Giuseppe.
M.Ra.
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