Non c’è pace per Poste Italiane in quel di Stresa. Riaperto l’ufficio di Carciano il 30 dicembre, ora è quello di Magognino, in collina, a rimanere chiuso per la (prolungata) sostituzione di una caldaia difettosa. Lunedì scorso il sindaco, Canio Di Milia, ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto, Giorgio Zanzi, sollecitando un suo intervento diretto. A sostegno dei pensionati, e di tutti gli altri cittadini che patiscono il disagio, scende ora in campo la Federazione Nazionale Sindacati - Cisl con una nota nella quale, appoggiando l’iniziativa intrapresa dal primo cittadino, sollecitano il prefetto a promuovere un incontro con la direzione provinciale di Poste Italiane e il Comune di Stresa. Incontro a cui i sindacati chiedono di partecipare.
I disservizi a Stresa sono la prima grana cui si trova di fronte il nuovo direttore provinciale, Pierangelo Zampese, 49 anni, il cui annuncio d’insediamento è arrivato il 30 dicembre. Il giorno della riapertura dell’ufficio di Carciano (rimasto chiuso a lungo per un guasto alla serratura della porta d’ingresso), una coincidenza oggettivamente beneaugurante. Se di buona stella si tratta, la fortuna lo assisterà anche nel risolvere quest’altra chiusura forzata di un ufficio. Magognino, al pari di Carciano del resto, non può essere considerata una sede periferica, alla stregua di tanti uffici montani che in questi hanno hanno patito riduzioni d’orario e di personale. Sul suo territorio, infatti, ci sono parecchie residenze secondarie di villeggianti provenienti dall’area metropolitana milanese. È oggettivo interesse del Comune - che non a caso in una delle ultime variazioni di bilancio ha stanziato la somma necessaria a rifare il tetto dell’ufficio postale di Magognino - pretendere anche per loro, oltre che per i propri cittadini, una apertura regolare dell’ufficio.
(M.Ra. su La Prealpina)
I disservizi a Stresa sono la prima grana cui si trova di fronte il nuovo direttore provinciale, Pierangelo Zampese, 49 anni, il cui annuncio d’insediamento è arrivato il 30 dicembre. Il giorno della riapertura dell’ufficio di Carciano (rimasto chiuso a lungo per un guasto alla serratura della porta d’ingresso), una coincidenza oggettivamente beneaugurante. Se di buona stella si tratta, la fortuna lo assisterà anche nel risolvere quest’altra chiusura forzata di un ufficio. Magognino, al pari di Carciano del resto, non può essere considerata una sede periferica, alla stregua di tanti uffici montani che in questi hanno hanno patito riduzioni d’orario e di personale. Sul suo territorio, infatti, ci sono parecchie residenze secondarie di villeggianti provenienti dall’area metropolitana milanese. È oggettivo interesse del Comune - che non a caso in una delle ultime variazioni di bilancio ha stanziato la somma necessaria a rifare il tetto dell’ufficio postale di Magognino - pretendere anche per loro, oltre che per i propri cittadini, una apertura regolare dell’ufficio.
(M.Ra. su La Prealpina)
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