Il vento del centrodestra soffia ancora più forte. Roberto Cota è diventato presidente del Piemonte superando, nel Vco, la soglia del 55% dei consensi. Meglio del 53,3% di Enzo Ghigo, cinque anni fa. Un successo che non si spiega soltanto con la politica: il legame tra l’avvocato novarese di Galliate, capogruppo del Carroccio alla Camera, e questa provincia è da sempre molto forte. Per anni ha trascorso le vacanze in valle Vigezzo e sua moglie, Rosanna Calzolari, ha lavorato a lungo come giudice a
Verbania prima di approdare al tribunale dei minori a Milano. L’ultimo fine settimana da candidato ha voluto trascorrerlo, con la famiglia, in un albergo di Baveno. Mercedes Bresso, presidente uscente con casa sul lago d’Orta, nel Vco si è fermata ad un amaro 40,2 per cento contro il 44,9 della precedente consultazione. Di sicuro è toccato proprio a lei pagare il prezzo più salato della presenza degli altri due candidati alla presidenza. Rabellino, infatti, non ha turbato affatto la marcia trionfale del leghista. Più efficace invece Davide Bono che ha superato il 3 per cento, beneficiando anche dell’effetto trascinante del comizio di Beppe Grillo che ha richiamato in piazza a Intra molti volti in passato già visti nelle kermesse elettorali del centrosinistra.
Per quanto riguarda i partiti sul fronte Bresso ci si aspettava di più dall’Italia dei valori, presente nel «listino» con il coordinatore provinciale Massimo Turconi, che è addirittura in flessione rispetto alle provinciali dell’anno scorso. L’Udc, invece, è rimasta in linea con provinciali e precedenti regionali. Tra le «corazzate» il Pdl perde terreno e avanza la Lega che galoppa rispetto al 12% del 2005 e cresce ancora rispetto al 17,7 delle provinciali che hanno riportato il centrodesta anche al governo del Vco. Ma dalla candidatura di Michele Marinello, che era nel listino di Cota e quindi entra per direttissima in consiglio regionale, c’era chi si aspettava addirittura di più. Il Pd è il secondo partito della provincia e il primo di Verbania, un segnale di ripartenza. Da un’opposizione che da oggi non ha più la sponda amica a Torino.
(Carlo Bologna su La Stampa )
Monday, March 29, 2010
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