Friday, January 22, 2010

Stresa: Funivia in corsa contro il tempo


La Regione Piemonte si impegna a finanziare l’acquisto e le spese d’installazione della fune di soccorso (costo 120mila euro) che deve essere sostituita per consentire, entro marzo, la ripresa delle corse della funivia Stresa-Mottarone. Ripresa che, a breve, consente ai 15 dipendenti il mantenimento del posto di lavoro. Il rinnovamento tecnologico complessivo dell’impianto di risalita, obbligatorio a 40 anni dall’inizio dell’attività, verrà invece discusso in una riunione in calendario martedì prossimo tra tutte le parti interessate a Torino. Incontro che dovrà definire
tempi e modi del rinnovo tecnologico, obbligatorio per legge, pena la mancata proroga temporanea. Vale a dire che, in mancanza di una definizione del problema a più lungo termine (la spesa stimata è tre milioni di euro), sarebbe a rischio la stessa ripresa primaverile.
Lo scenario è stato ipotizzato ieri a Villa Taranto nella riunione convocata dal prefetto, Giorgio Zanzi, su richiesta dei sindacati di categoria, preoccupati per il futuro dei dipendenti della funicolare, ferma ormai da novembre. Un blocco che ha sollevato anche le proteste degli operatori turistici del Mottarone e il formale intervento di Federalberghi.
Ai dipendenti, comunque, il gestore, la Società Ferrovie del Mottarone, aveva già garantito lo stipendio fino al 31 marzo. La stessa società, peraltro, tra Natale e Capodanno aveva attivato un servizio sostitutivo di minibus. Ma la proroga, come è emerso nella riunione a cui hanno partecipato anche rappresentanti di Regione e Provincia, non dipende soltanto dalla Provincia: serve un’autorizzazione rilasciata dall’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi e viene concessa - precisa la nota diffusa dalla Prefettura - soltanto a patto «che si proceda alla stesura di un progetto e di un cronoprogramma per l’esecuzione dei lavori di rinnovo quarantennale dell’impianto».
E non mancano le polemiche: «La giunta Bresso - accusa Valerio Cattaneo (Pdl) - si è dimostrata incapace di gestire l’emergenza e all’orizzonte non c’è nulla di certo». Secondo Cattaneo, che sostiene di aver interpellato funzionari regionali, la giunta si sarebbe limitata a pagare le consulenze preliminari all’intervento vero e proprio.
(M.Ra. su La Prealpina)

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