Friday, July 3, 2009

G8 Young Stresa: Da qui le linee guida per la ripresa


Innovazione tecnologica, ecologica, sociale e cultura del merito.
L’economia mondiale riparte dal Regina Palace Hotel. Questa, almeno, è l’intenzione dichiarata dalla presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Federica Guidi, e dai suoi colleghi presidenti delle associazioni analoghe dei Paesi del G8 che, con lei, hanno sottoscritto la "joint declaration" consegnata, ieri pomeriggio, al ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, perché la faccia avere ai capi di Stato e di governo riuniti la prossima settimana all’Aquila.
Dichiarazione d’intenti, quella sottoscritta a Stresa al termine del G8 Young, che, se recepita e soprattutto se tradotta in concrete azioni di politica economica coordinata fra i governi dei diversi Paesi aderenti al G8, potrebbe passare alla storia come il documento che avrà contrassegnato l’inversione di tendenza attesa, secondo le ultime previsioni, per la seconda metà del prossimo anno. Capisaldi della dichiarazioni sono l’innovazione tecnologica, «che ci impegniamo a promuovere» per favorire la quale «chiediamo ai governi di adottare misure che tutelino i nostri sforzi, garantendo contemporaneamente la possibilità di conservare la libertà creativa e di veder tutelata la proprietà intellettuale». E ancora: «l’innovazione ecologica verde», vista non più come un ostacolo allo sviluppo ma come «un’opportunità di crescita» che richiede ai governi «di promuovere una politica di incentivi». Ma anche l’«innovazione delle competenze» che apra la strada alla «cultura del merito» per incentivare la quali i governi dovrebbero riconoscere sia la necessità di sviluppare le nuove competenze richieste dalle imprese, sia l’imprenditorialità come importante scelta professionale. E, infine, «l’innovazione sociale» che induca l’impresa a non fare solamente un programma di business ma una precisa scelta del modo in cui condurre le proprie attività.
Il coinvolgimento nei confronti della comunità in cui si opera è importante per entrambi i soggetti (imprenditori e comunità di riferimento) che traggono benefici dalle attività socialmente utili intraprese. I governi, su questo tema specifico, devono riconoscere le “partnership” imprenditoriali ad attività sociali in particolare quando a proporle sono giovani. «Noi giovani imprenditori del G 8 - questa la conclusione - crediamo che il sostegno all’imprenditoria giovane sia una buona politica di azione governativa, una saggia pratica di business e sia vitale per il successo delle nostre economie».
(Articolo di M.Ra. pubblicato sulla Prealpina)

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